"Pace non trovo e non ho da far guerra"
Appunto inviato da andytgl
Analisi del testo letterario in poesia (Pagina 190 di “Manuale di Scrittura”) Pace non trovo, et non ò da far guerra (F. Petrarca) (3 pagine formato pdf)
Nel sonetto Pace non trovo, et non ò da far guerra Petrarca descrive, tramite l’utilizzo di numerose figure retoriche inquadrate in una più ampia struttura, prevalentemente basata sull’antitesi, il proprio dissidio interiore ed i contrasti psicologici indotti dall’amore verso Laura.
Nella prima strofa, che vede protagonista il poeta stesso, il poeta descrive i contrasti del suo stato d’animo: non trova pace, ma allo stesso tempo non ha i mezzi per combattere; teme, perciò si sente raggelare, ma arde di speranza; avverte di possedere il mondo intero ma allo stesso tempo il nulla.
La seconda quartina ha invece come protagonista Laura e l’amore (qui personificato) che il poeta prova per lei, i quali manifestano e generano atteggiamenti contrastanti verso e in Petrarca: Laura non lo trattiene, né lo lascia libero; lo tieni in une prigione, che però né apre né chiude; Amore non lo libera né lo uccide.
Le ultime due terzine del sonetto tornano invece a focalizzarsi sul poeta e sui suoi contrasti interiori, che in questo caso assumono anche caratteri fisici: Petrarca afferma di vedere pur non avendo gli occhi e di gridare nonostante non abbia la lingua.
Solamente nell’ultima strofa il poeta dichiara infine esplicitamente che tutti questi suoi dissidi e sofferenze, tra cui il chiedere aiuto nonostante il desiderio di morire, l’odia.
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