Tema sulla riforma teatrale goldoniana

Traccia tema sulla riforma del teatro di Goldoni: "Il teatro del Goldoni nei presupposti estetici e nelle manifestazioni artistiche" (1 pagine formato doc)

Appunto di alucch

TEMA SULLA RIFORMA TEATRALE GOLDONIANA

Tema: Il teatro del Goldoni nei presupposti estetici e nelle manifestazioni artistiche
Carlo Goldoni nasce a Venezia nel 1707 da una famiglia modenese un tempo agiata, vive solo con la madre perché il padre era a Parigi, fin da piccolo ha una passione per il teatro.

Nel 1718 raggiunge il padre a Perugia, alla morte del padre Goldoni si ritrova a fare l’avvocato per necessità, ma successivamente abbandona questo lavoro per dedicarsi esclusivamente al teatro. Lavorerà prima con il capocomico Imer e successivamente con Medebach. Andò via dall’Italia, perché accusato dal polemista Carlo Gozzi di recuperare le opere dalla classicità, e si trasferì in Francia alla “Comédie italienne”.
Goldoni muore a Parigi nel 1793. Nel corso della sua vita Goldoni scrive commedie (per es. “La donna di garbo”, “I rusteghi”, “La locandiera” e molte altre) questo perché vede il teatro come il completamento della vita reale, proprio per questo nella prefazione della sua prima raccolta di commedie scrive: “…i due libri sui quali ho più meditato, e di cui non mi pentirò mai di essermi servito, furono il Mondo e il Teatro…”

Carlo Goldoni e la riforma del teatro: riassunto

TEMA SULLA RIFORMA TEATRALE DI GOLDONI

Con Goldoni, infatti, vi è una vera e propria “riforma” del teatro poiché l’autore cerca di rimediare alle mancanze che si erano formate in anni e anni in cui questo genere letterario era stato “messo da parte”. Goldoni si rende conto che uno dei fattori piu importanti del teatro è il pubblico, che inizierà ad essere più vasto; un’altra novità molto importante che viene introdotta è il riferimento al mondo, alla vita reale, così facendo il teatro non sarà più un mondo di evasione ma diventa lo specchio della realtà, mettendo in scena questioni sociali e morali, per questo motivo, infatti, elimina le maschere usate fino ad allora; introduce anche l’uso del “canovaccio” un testo scritto grazie al quale gli attori inventavano le battute, che, invece, prima improvvisavano al momento dello spettacolo, successivamente introduce un vero e proprio copione, così facendo mette in risalto lo scrittore che fino ad adesso era in secondo piano rispetto agli attori a cui era affidato tutto.
Uno dei motivi per il quale Goldoni fa tutto questo è perché la commedia italiana era diventata troppo monotona e volgare e vi era il bisogno di attuare dei cambiamenti per far risplende il teatro.
Questi cambiamenti sono giustificati, oltre che dal gusto dell’autore, anche dal tempo storico in cui vive; il ‘700 è il secolo dei lumi, della ragione in cui ciò che prevale non sono più le gesta eroiche dei cavalieri o le storie fantastiche di personaggi inventati, come potevano essere Arlecchino, Pantalone, ma bensì dove prevale la ragione, la realtà; questo forse è il motivo principale che spinge Goldoni a rappresentare scene di vita reale, a mettere sul palcoscenico non più personaggi inventati ma personaggi dotati di una proprio identità psicologica che Goldoni prendeva guardandosi intorno.

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