La deriva dei continenti
Trattazione circa la teoria della deriva dei continenti (3 pagine formato doc)
All’inizio di questo secolo, il fisico tedesco Wegener si accorse che le coste occidentali dell’Africa si incastravano perfettamente con quelle orientali del Sud-America, come se fossero due pezzi di un puzzle.
Sulla base di queste osservazioni egli avanzò l’ipotesi che circa 200 milioni di anni fa esistesse un unico grande continente, detto Pangea (tutto-terra), circondato da un unico immenso oceano, chiamato Panthalassa (tutto-mare); dalla suddivisione della Pangea si sarebbero successivamente formati i vari continenti che sarebbero poi andati alla deriva. Benché Wegener, a conferma della sua teoria, portasse altre prove quali la natura delle rocce dei continenti e la presenza in quel periodo della stessa flora e fauna nei vari continenti, la sua ipotesi non fu ritenuta plausibile. Infatti Wegener non poteva spiegare come e perché da questo un unico “super continente” si fossero poi formati i vari continenti e da che cosa avesse origine la forza responsabile degli spostamenti successivi. Questa teoria, detta teoria della deriva dei continenti, è oggi universalmente accettata in quanto studi successivi ne hanno permesso la spiegazione e conferma.
Mediante questi studi si è scoperto che il fondo degli oceani non è una vasta ed uniforme pianura, ma presenta la stessa configurazione delle terre emerse. In particolare si è scoperto un susseguirsi di catene montuose, dette nel loro insieme dorsali medio oceaniche, perché si snodano lungo la linea mediana che separa un continente dall’altro. Ogni dorsale è costituita da due catene montuose parallele, separate da una larga valle che costituisce una spaccatura del fondo oceanico. Dalle fratture delle dorsali fuoriesce continuamente del magma che, giunto in superficie, si raffredda. In questo modo negli oceani si forma nuova crosta terrestre, ovvero i fondali oceanici si allargano