Rivoluzione francese: saggio breve
Saggio breve storico sulla Rivoluzione francese, le contraddizioni all’interno della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (2 pagine formato doc)
SAGGIO BREVE SULLA RIVOLUZIONE FRANCESE
Saggio breve di storia: la Rivoluzione francese.
Titolo: voglia di essere parte delle Stato. Motivazione: sottolineare le contraddizioni all’interno della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino nella Francia del 1789. La rivoluzione Francese scoppia nel 1789 come rivolta aristocratica, degenera poi in tumulto popolare, per poi terminare come vera e propria rivoluzione Borghese. Le cause di questa insurrezione sono molteplici, ma possiamo individuarne tre fondamentali: la carestia degli anni ’80, che inflisse un duro colpo alla parte di popolazione più povera e che causò molti problemi e squilibri all’economia francese, le continue guerre del ‘700 che anch’esse originarono sconforto a livello psicologico in quella parte di popolazione più povera e più toccata nel vivo dalle guerre, e per ultima lo squilibrio causato dall’ancien regime che impose le tasse solo al terzo stato.CONCETTI CHIAVE RIVOLUZIONE FRANCESE
Per cercare di ovviare a questi problemi il re francese Luigi XVI decise di imporre le tasse anche al primo e secondo stato, scatenando così pessime reazioni da parte della nobiltà.
Questa, arrabbiata per l’imposizione, convoca nel 1789 gli stati generali con la speranza di farsi togliere questo nuovo onere monetario. Ma viene ampiamente contestata dal terzo stato che precedentemente aveva già creato un “quaderno delle lamentele” (Cahiers de doléances), nel quale scriveva le proprie osservazioni e critiche riguardo allo stato. Poiché il voto non era per “testa” ma per ordine il terzo stato decide di abbandonare l’assemblea per riunirsi nella sala della Palla Corda.La Rivoluzione francese: tema storico
SPETTI POSITIVI E NEGATIVI DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE
In seguito a quel evento anche il basso clero decide di formare con il terzo stato L’Assemblea Nazionale. In questa occasione, i partecipanti all’Assemblea, decidono di stipulare una nuova costituzione, atta a dare alla Francia una più solida stabilità morale e politica. A loro si aggiunge in seguito anche il Re che costringe il rimanente clero e la nobiltà a partecipare. Da qui, il 9 luglio viene dichiarata l’Assemblea Nazionale Costituente. Il re, convinto di aver raggiunto un momento di tranquillità e sotto l’influenza di potenti aristocratici, cambia totalmente il ministero, licenziano Necker, causando così una rivolta popolare, che raggiunge il massimo dei vertici il 14 luglio con la presa della Bastiglia. Assaltata la Fortezza, la guarnigione regia venne letteralmente massacrata, e fu creata una guarnigione cittadina comandata da La Favette. L’insurrezione coinvolge l’intera Parigi e tutte le campagne circostanti, le quali, allarmate e stanche dell’oppressione nobiliare, si armano e invocano l’abolizione della servitù e quindi del regime feudale. L’Assemblea nazionale Costituente si trova così costretta ad abolire l’ancien règime.