La Rosa Bianca

annotazioni sintetiche sul movimento di studenti cristiani che si oppose in modo nonviolento al regime della Germania nazista, attivo dal giugno 1942 al febbraio 1943 (1 pagine formato doc)

Appunto di monjo
Conformemente a quanto era stato scritto da Fichte all'interno della sua opera intitolata "Discorsi alla nazione tedesca", i giovani membri del movimento chiamato "Rosa Bianca" erano animi pervasi da un lancinante senso di colpa.
Essi, in virtù della loro nazionalità tedesca, non volevano appiattirsi sotto il conformismo a cui la popolazione viene regolarmente sottoposta in un regime totalitario, che per definizione deve controllare ogni singolo aspetto della comunità e mettere a tacere ogni voce che osi esprimere un qualsiasi tipo di dissenso, e decisero di fondare un movimento segreto che andasse controcorrente.

Pertanto, il loro non era tanto un movimento fondato su un ideale politico contrastante con quello del regime (come lo era, ad esempio, per il movimento comunista, che a malapena riusciva a sopravvivere nella Germania del Furher) quanto su un senso di disdegno nei confronti del popolo tedesco che, con la sua debolezza e passività, motivata da pura e semplice comodità, ha lasciato via libera al partito nazionalsocialista permettendo ad esso di svilupparsi e affermarsi come unico partito tedesco.

È inevitabile non cogliere questo aspetto proprio dai volantini che il movimento giovanile aveva incominciato ascrivere e divulgare: in questi volantini la Rosa Bianca si appellava al buon senso dei lettori e chiedeva loro di aprire gli occhi, chiusi loro dall'azione di propaganda nazista, di fronte alla tremenda realtà che non erano più in grado di osservare obiettivamente.
Un altro aspetto che si nota più facilmente all'interno del secondo volantino è l'importanza che per i giovani ha la dignità tedesca; dignità rubata al popolo da Hitler e che nessuno si sta prodigando di recuperare a causa della passività di cui vengono incolpati.