Istituzioni culturali del Medioevo

Relazione sulle principali istituzioni culturali del Medioevo (4 pagine formato doc)

Appunto di evafach91

ISTITUZIONI CULTURALI MEDIOEVO

Relazione: Istituzioni culturali.

Nel corso del V secolo assistiamo all’invasione dell’Europa da parte di popolazioni barbare provenienti dall’est e dal nord dell’Europa. Queste invasioni portano un enorme carico di morte, lunghi tempi di carestia e quindi la povertà dilaga in tutta l’Europa. La popolazione, stremata da questa situazione di continuo disagio, cerca protezione vicino ai castelli dei signori feudali o vicino ai monasteri, che in questo periodo cominciano a fiorire in tutta Europa.

Intellettuale e società nel medioevo

LA SCUOLA MONASTICA

Il monastero diventa però anche luogo di cultura, perché durante questo periodo nessuno si preoccupa più di avere un’istruzione adeguata e anche perché il compito di mantenere la cultura classica è dato alla chiesa, e in questi luoghi si trovano le più grandi biblioteche del tempo. Per permettere ai volumi che possedevano, i monaci, svolgevano un accurato lavoro di copiatura e questo lavoro era lasciato agli amanuensi, che ricopiavano i vari volumi.

Dato che i monasteri assumono questo ruolo così importante di trasmissione della cultura ai posteri si identifica come intellettuale il chierico; questo perché sono ormai gli unici a capire e a sapere gli antichi scritti riuscire a tramandarli.
Si sa per certo che alcuni testi non sono copiati per intero oppure sono estrapolate delle frasi o dei pezzi di brani per inserirli nei testi sacri per rafforzare ciò che si dice dalla chiesa; questo è quanto succede ad alcuni volumi contenenti brani di Aristotele. Questa teoria proclamata da S.Agostino, afferma che si possono utilizzare, nei testi della filosofia antica, quelle parti conciliabili con il cristianesimo usando il linguaggio e il metodo degli antichi al servizio del cristianesimo; questa è la così detta “teoria del sacro furto”. S.Agostino afferma ciò perché pensa che gli antichi, non avendo visto Gesù Cristo, non avevano potuto dedicare la loro opera a lui e quindi il loro pensiero rimaneva imperfetto; mettendo, però le parti conciliabili con il pensiero cristiano nei testi sacri, il loro pensiero poteva essere completo, perfetto. Questa teoria deriva da una corrente filosofica nata intorno al VIII secolo e ha come carattere fondamentale l'uso della ragione al servizio della verità di fede. Il compito dei filosofi è quello di contrastare le tesi eretiche e di convertire gli atei. Per fare ciò lo scolastico deve servirsi di concetti e di sistemi filosofici anteriori, che giustificassero i dogmi e la fede senza contrasto con la ragione. Così facendo però molti dei testi dei filosofi greci sono andati persi perché non sono più ricopiati per intero e si dovrà aspettare il XIII secolo, con gli arabi, per riacquistare il sapere antico andato perso.

SCUOLE URBANE MEDIEVALI

Le biblioteche dei monasteri contengono diverse tipologie di testi e comprendono tipologie di testi non riguardanti la sfera religiosa, come testi di matematica, di filosofia o di astrologia. Questo perché nel corso del V e VI secolo tutte le scuole pubbliche sono cadute e l’istruzione è completamente nelle mani della chiesa ed è lei che decide ciò che deve essere reso pubblico oppure no. La letteratura medioevale è quindi di due tipi: moralistica, cioè con una morale, o didascalica, adatta per l’insegnamento. Il testo per eccellenza è sempre la Bibbia e su questo testo non si può fare alcuna obiezione e oltre a questo testo vi sono poi altri tipi di testi come i bestiari, gli erbari ed i lapidari. In tutto ciò che circonda l’uomo medioevale, si vede sempre e comunque la mano di Dio e questa visione è detta visione teocentrica. Oltre a questa visione vi è la visione allegorica, rimanda ad un altro significato quasi sempre legato alla sfera religiosa, e simbolica, il primo significato di ciò che circonda l’uomo medioevale non è finito ma si dee cercare altri significati.

Approfondimento: Centri di produzione culturale nel Medioevo: monasteri, università, corti