Riflessioni sulla Prima guerra mondiale
Breve riflessione sulla Grande guerra e sulle sue novità storiche (1 pagine formato doc)
PRIMA GUERRA MONDIALE: RIFLESSIONI
Il primo conflitto mondiale rappresenta una novità storica assoluta, rinnovando totalmente e drammaticamente l’idea di guerra rispetto a pochi decenni prima.
L’Europa, al momento del suo scoppio, aveva realizzato uno straordinario progresso industriale: ora quel progresso si rivela negativo mettendo a disposizione dell’umanità strumenti così distruttivi da rendere molto più tragiche le conseguenze delle azioni belliche. Vennero impiegate largamente armi chimiche come gas tossici che provocavano il soffocamento di chi li respirava da cui ci si poteva difendere con l’uso di maschere antigas, ma anche fucili a ripetizione, cannoni potentissimi e mitragliatrici automatiche; vennero sviluppati settori relativamente giovani, come quello automobilistico, aeronautico e perfezionate anche le telecomunicazioni per coordinare i movimenti delle truppe.RIFLESSIONI SULLA PRIMA GUERRA MONDIALE: RIASSUNTO
Furono utilizzati anche aerei soprattutto per la ricognizione; i carri armati vennero introdotti nel 1917 ma non ebbero molto successo; la macchina bellica che influì maggiormente fu il sottomarino, usato sia per attaccare le navi da guerra nemiche sia per affondare le navi mercantili, anche di paesi neutrali, in modo che non conducessero i rifornimenti a destinazione.
La caratteristica che rese questa guerra totalmente differente da quelle precedenti fu la mobilitazione generale, che coinvolse non solo l'organizzazione militare, ma anche la popolazione civile (in Italia vennero arruolati giovani al di sotto dei ventuno anni), che venne spinta a partecipare attraverso un’opera di propaganda organizzata dal governo che tuttavia era preoccupato dell’appoggio dell’opinione pubblica. Di conseguenza nacquero anche le prime forme di rifiuto della guerra, soprattutto individuali, come la pratica dell’autolesionismo.
La grande guerra: riassunto
LA GRANDE GUERRA: RIFLESSIONI
Tutta la vita delle nazioni partecipanti fu condizionata dalla guerra: le industrie belliche andarono incontro a un forte sviluppo economico, ma d’altro canto ci furono ingenti spese per l’equipaggiamento dei soldati. Sul piano sociale ci fu un mutamento del ruolo della donna, che ora a causa dell’assenza della figura maschile inizia a lavorare nei campi ma anche nelle fabbriche che erano bisognose di manodopera. Le donne quindi si avvicinano al mondo del lavoro.
Protagonista della fase iniziale del conflitto, dal 1914 al 1916, fu la guerra di trincea, di carattere statico, che implica il sacrificio di un numero altissimo di vite umane. La vita in questi fossati scavati nel terreno era quasi intollerabile sia dal punto di vista morale sia da quello fisico: essa era monotona e rischiosa, le condizioni igieniche erano deplorevoli, si era esposti al caldo, al freddo e alle intemperie oltre che ai bombardamenti.
RELAZIONE SULLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Un episodio che si verificò a partire dal 1915 fu la deportazione e il conseguente genocidio degli armeni. Essi rappresentavano una minoranza cristiana all’interno di uno stato a maggioranza islamica, avevano un ruolo politico e economico importante e avevano già manifestato la volontà d’indipendenza, appoggiata dalla Russia, dal governo turco. Proprio perché sospettavano un’alleanza degli armeni con la Russia, i turchi iniziarono a deportare la popolazione armena in Siria: ad Aleppo avveniva lo smistamento e le vittime venivano rinchiuse in campi di concentramento oltretutto non attrezzati sufficientemente, oppure costrette a continuare il viaggio, durante il quale molti morivano per maltrattamenti, fame, sete e malattie.