Analisi narratologica delle fiabe: le teorie di Genette
Analisi narratologica delle fiabe, ovvero "come analizzare una fiaba"; le teorie di Propp e di Genette (3 pagine formato doc)
ANALISI NARRATOLOGICA DELLE FIABE
Analisi narratologica: le teorie di Gérard Genette.
A partire dagli studi di V. Propp che analizza le funzioni narrative delle fiabe russe, alcuni autori hanno tentato – e tentano tutt’ora – di individuare un modello teorico universale delle strutture narrative, ovvero una grammatica del racconto. Questo studi hanno conosciuto il loro massimo sviluppo in Francia a partire dagli anni ’60 (R. Barthes, A.J. Greimas, C. Bremond, T. Todorov). Nei decenni successivi alcuni studiosi, come G. Genette, che qui analizzeremo, hanno cercato di fondare una teoria della narratività attraverso una maggiore attenzione alle modalità e alle tecniche della narrazione. In Italia uno degli studiosi che più si occupa di narratività è C. Segre.Le basi per la moderna analisi narratologica furono poste dal critico Gérard Genette. Nel Discours du récit, l’autore definisce numerosi aspetti della narratologia, sottolineandone le maggiori problematiche.
Elementi di semiologia di Barthes: riassunto
ANALISI NARRATOLOGICA DI UN TESTO
Il termine narratologia fu coniato dal filosofo bulgaro Tzvetan Todorov, maestro dello stesso Genette, nel 1969, per indicare lo studio delle strutture narrative.“L’opera letteraria ha due aspetti: essa è al tempo stesso una storia e un discorso. È storia, nel senso che evoca una certa realtà, avvenimenti che si presume abbiano avuto luogo, personaggi che, da tale punto di vista, si confondono con quelli della vita reale. Questa stessa storia avrebbe potuto esserci raccontata con altri mezzi; da un film, per esempio; avremmo potuto apprenderla dal racconto orale di un testimone, senza che venisse incarnata in un libro. Ma l’opera è al tempo stesso discorso: esiste un narratore che riferisce la storia; e di fronte a lui vi è un lettore che la percepisce. A questo livello, ciò che conta non sono gli avvenimenti raccontati, bensì la maniera in cui il narratore ce li ha fatti conoscere” (Citazione in: Luca Forgione, Il grande venditore di immagini, elementi di semiotica del cinema, Roma, Editori Riuniti University Press, 2009, p. 79. )
L'analisi della storia e della narrazione, così come le intende Genette, derivano dall'analisi del racconto. Ogni analisi testuale è dunque essenzialmente «l'analisi delle relazioni tra racconto e storia, tra racconto e narrazione, e (...) tra storia e narrazione». (G. Genette, Discorso del racconto, trad. di Lina Zecchi, Torino, Einaudi, 1956, p. 82.)
GENETTE NARRATOLOGIA
Come punto di partenza, l’autore prende in considerazione la suddivisione proposta da Todorov che classifica i problemi del racconto in tre categorie: quella del tempo, in cui si esprime il rapporto fra il tempo della storia e quello del discorso, quella dell’aspetto, cioè il modo in cui la storia viene percepita dal narratore, quella del modo, cioè il tipo di discorso utilizzato dal narratore. Esse sono tutte riconducibili alla sfera dei tempi verbali: questioni di tempo, questioni di modo e questioni di voce. (Ibidem. P. 83)