Differenze tra piante arboree e piante erbacee
Differenze tra piante arboree e piante erbacee. Le parti più importanti delle piante arboree. La riproduzione e propagazione delle piante. (5 pagine formato doc)
Le specie arboree sono in genere le più alte fra le specie vegetali, si differenziano dalle piante
a portamento arbustivo per avere spesso un unico fusto principale, e da quelle a portamento erbaceo, per il fusto composto quasi interamente da tessuto legnoso.
Nella sezione trasversale del fusto in una struttura primaria si distinguono: epidermide, cilindro corticale e cilindro centrale. Il fusto si accresce annualmente e diametralmente grazie a due tessuti meristematici: il cambio cibro-legnoso, posto nel cilindro centrale e, il cambio subero-fellodermico posto nel cilindro corticale, questi costituiscono la struttura secondaria di un albero.
Le specie arboree sono comunemente suddivise in due gruppi: gli alberi a foglie persistenti, o sempre verdi, e gli alberi a foglie decidue, o caducifogli.
Tutte le specie arboree sono spermatofite “dotate di semi” e sono suddivise in: gimnosperme “piante a seme nudo” e angiosperme “con semi racchiusi nell'ovario”.
A loro volta, le amgiosperme vengono classificate come monocotiledoni o dicotiledoni, in base a differenze nella struttura del seme.
Per specie arboree si intende una pianta perenne, a più cicli, il cui fusto principale, legnoso, si sviluppa esternamente al terreno,“parte epigea”, in senso verticale, svolge la funzione di collegamento fra la chioma e le radici e, permette il trasporto delle sostanze nutritive lungo due percorsi, dalle radici alle foglie e dalle foglie alle radici. La risalita dell'acqua dalle radici alle foglie è affidata ai vasi legnosi o xilema, mentre la distribuzione delle sostanze elaborate, a tutti gli organi della pianta avviene per mezzo dei vasi cibrosi o floema.
Le foglie costituiscono la parte verde della chioma. Le forme variano a seconda della specie, collegate dal picciolo, rametto più o meno breve, a volte assente.
Questo apparato provvede all'assimilazione delle sostanze nutrienti e trasforma la sostanza inorganica in sostanza organica, processo denominato: “fotosintesi clorofilliana”, per questo le piante sono definite “esseri autotrofi”, in grado di vivere sintetizzando sostanze organiche a partire da acqua a composti inorganici, in particolare del carbonio. Il processo di organizzazione prende il nome di fotosintesi e consiste nella formazione di zuccheri (glucosio, saccarosio, amido, ecc...) a partire da acqua ed anidride carbonica, sfruttando l'energia luminosa del sole.
In tale processo si ha inoltre liberazione di ossigeno a da ciò deriva la possibilità di vita sul nostro