L'alimentazione dal Fascismo ai giorni nostri: tesina

La situazione alimentare degli italiani al tempo del Fascismo, l'alimentazione ai tempi nostri caratterrizzata soprattutto dai fast food. Tesina sull'alimentazione dal Fascismo ai giorni nostri (8 pagine formato doc)

Appunto di stefaniaanfuso

ALIMENTAZIONE DAL FASCISMO AI GIORNI NOSTRI

L’alimentazione: dal fascismo ai giorni nostri.

La cucina del fascismo era poco raffinata e i menù non erano particolarmente ricercati e abbondanti poiché rispecchiavano la crisi economica di quel tempo. L’alimentazione degli italiani sotto il fascismo iniziò a essere scarsa intorno alla fine del 1935. I problemi alimentari cominciarono dal pane, elemento base della dieta nazionale. Si registrò, infatti, un preoccupante calo della produzione di frumento e nonostante la cosiddetta “battaglia del grano” l’incremento della produttività agricola fu insufficiente.
Anche la pasta era insufficiente e, per limitare le importazioni di frumento, fu incoraggiato il consumo di riso che, invece, era in sovrabbondanza. Con l’entrata in guerra fu introdotto il razionamento, e il risparmio raggiunse il suo apice; nelle riviste femminili le donne italiane trovarono ricette per riciclare e nulla andava buttato via. “Se tu mangi troppo, derubi la patria” questo era lo slogan pubblicizzato dal regime fascista per imporre restrizioni alimentari sempre più rigorose.

Il fascismo: tesina

CUCINA AUTARCHICA

Il regime si adoperava nel fornire suggerimenti di alternative nazionali ed economiche ai più costosi prodotti d’importazione: per esempio, si invitava a consumare il carcadè al posto del tè, il caffè d'orzo o di cicoria, invece del caffè, il  pesce al posto della  carne, il  riso al posto della  pasta, e la margarina vegetale al posto del burro. Il fascismo promuoveva il pesce in tavola per perseguire la sua politica di autarchia.  ma all'epoca non era un alimento molto di moda, si preferiva di gran lunga la carne, che però costava troppo.
Si può dunque intendere che l’alimentazione ai tempi del fascismo era una tipica dieta mediterranea.

Tesina sul rapporto uomo-cibo

"SE TU MANGI TROPPO DERUBI LA PATRIA"

La dieta mediterranea
La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di alcuni paesi europei quali: Italia, Grecia, Spagna e Marocco.                                                                         
Alimenti principali
Le abitudini alimentari delle popolazioni nel bacino del Mediterraneo sono, meglio sarebbe dire era, caratterizzate dal consumo di frutta, legumi, ortaggi, pesce, olio d’oliva, vino (in quantità moderate). Questo tipo di alimentazione, nella quale i cereali giocano un ruolo marginale, è particolarmente idoneo a prevenire tumori e malattie cardiovascolari grazie all'elevato contenuto in fosfolipidi del pesce, degli acidi monoinsaturi dell'olio d'oliva, delle fibre e delle vitamine di frutta e verdura. I cereali vi sono compresi solo perché apportano energia di basso costo economico, tuttavia oggi pane e pasta sono elementi principali della nostra tradizione.
La dieta mediterranea, infatti, oggi prevede:
- 55-60% di carboidrati (l'80% di questi è complesso, cioè pane integrale, pasta, riso, mais, ecc. e solo il 20% è di  carboidrati semplici);
- 10-15% di proteine (il 60% di origine animale, specie carne bianca e pesce azzurro, e il 40% di origine vegetale, legumi in genere);