Abbazia di Cluny: descrizione

Descrizione dell'Abbazia di Cluny: storia e architettura romanica dell'abbazia, da cui ebbe origine la Riforma cluniacense dell'alto Medioevo (8 pagine formato pdf)

Appunto di cristinamagnettigisolo

ABBAZIA DI CLUNY: DESCRIZIONE

Cluny, Abbazia dei Santi Pietro e Paolo.
Indice
1) Premessa
2) Introduzione storica
3) Committente
4) Lettura dell’opera d’arte
5) Informazioni, orari, tariffe
6) Bibliografia
 
 

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CLUNY RIFORMA

Premessa. Ho deciso di parlare dell’Abbazia di Cluny, perché in essa ha avuto origine la Riforma cluniacense, ovvero un movimento di riforma ecclesiale dell'alto Medioevo che inizialmente riguardò l’ordine benedettino e poi si estese su tutta la Chiesa Cattolica.
Punti fondamentali della riforma erano: l’applicazione stretta della regola benedettina, stretta osservanza della celebrazione quotidiana della messa e l’ attenzione alla devozione di ogni monaco.
Inoltre la riforma garantì la sottrazione delle singole abbazie all’autorità vescovile, perciò ogni monastero dipendeva direttamente dal pontefice.
 
Per quanto riguarda il ruolo di Cluny nella lotta fra imperatori e Papa, questa non prese partito, ma fu contro la simonia, ovvero la ‘compravendita’ di cariche ecclesiastiche, e contro il celibato degli ordini sacerdotali. Guglielmo I volle creare con l’abbazia un’entità ecclesiastica collegata direttamente con il Papa.
 

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CLUNY I

Introduzione storica
Cluny I. L’Abbazia di Cluny, in Borgogna, fu fondata nel settembre 910 da Guglielmo I, duca di Aquitania e Alvernia.
Costui la commissionò ad un monaco chiamato Bernone, che realizzò una prima chiesa
chiamata Cluny I, consacrata nel 926.
Il solenne atto di fondazione da parte di Guglielmo I specificava che il Duca donava la sua riserva di caccia di Cluny ai Santi Pietro e Paolo ‘ per amor di Dio’. Alla direzione dell’Abbazia di succedettero uomini di grande valore, come Odone I, secondo abate di Cluny.
 

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CLUNY II

Cluny II. Successivamente, a causa della crescita demografica, l’abate di Mayeul avviò dei lavori di ampliamento degli edifici e per la costruzione di una nuova chiesa chiamata Cluny II, oggi conosciuta solo tramite scavi archeologici. La chiesa venne inaugurata nel 981 e dalla pianta di questa presero spunto numerose chiese contemporanee. Grazie all’abbazia la popolazione locale si arricchì a causa del crescente flusso di pellegrini.
Nell’XI secolo, con l’abate Odilon, l’abbazia venne a ricoprire un ruolo importante all’interno dell’organizzazione del potere feudale
 
 

Alto Medioevo: caratteristiche

CLUNY III

Cluny III. Nel 1049, alla morte di Odilon, venne nominato il giovane abate Ugo I, che rafforzò l’opera dei suoi predecessori accrescendo ulteriormente il prestigio e il potere dell’abbazia. Ingrandì gli edifici appartenenti al convento e iniziò la costruzione di una nuova chiesa. Ugo I, a causa di un sogno dei santi Pietro e Paolo, lanciò l’inizio dei lavori per l’edificazione di una nuova chiesa, detta Cluny III, accanto all’edificio già esistente. Con Ugo I l’abbazia era giunta al culmine del suo potere.
Committente
Nel 910, Guglielmo I detto il Pio, duca di Aquitania e d’Alvernia, assieme alla moglie fondò l'abbazia Benedettina di Cluny, come risulta da un documento dell'abbazia di Cluny, dell'11 settembre 910. Cedendo la sua riserva di caccia di Cluny, egli agiva in nome di Dio e donava il fondo ai santi Pietro e Paolo. Creò un'entità fino a quel momento sconosciuta, una sorta di stato ecclesiastico centralizzato, direttamente soggetto alla Santa Sede. Ne era a capo l'abate di Cluny.
La nuova abbazia era destinata a crescere e a irradiare una vasta influenza; il suo fondatore l'aveva inoltre voluta esente da ogni giurisdizione civile o ecclesiastica e soggetta alla sola autorità del papa. Il primo abate fu Bernone (910-927), che diede inizio alla realizzazione di una prima chiesa, alquanto modesta, denominata Cluny I, che fu consacrata nel 926.
A Bernone seguì Oddone (927-942), il secondo abate di Cluny, che prese parte alla riforma cluniacense e fondò molti conventi, tra cui in Italia, e ne riformò altri già esistenti. Questo fu anche nominato santo.