Giorgio de Chirico: vita, opere e la pittura metafisica

Tesina in presentazione in PowerPoint sul pittore e scenografo Giorgio de Chirico. Il periodo greco, il periodo torinese, gli anni di Parigi, il ritorno in Italia e le opere maggiori di De Chirico (12 pagine formato pps)

Appunto di lallaamejo

GIORGIO DE CHIRICO: VITA, OPERE E LA PITTURA METAFISICA

Giorgio De Chirico pittore Metafisico del ‘900.

La Vita: periodo greco - Giorgio De Chirico nacque a Volos, uno dei capoluoghi della Tessaglia (Grecia), il 10 luglio 1888. Il padre incoraggiò sempre la passione di Giorgio e dopo essersi stabilito con tutta la famiglia, nel 1899 ad Atene, l’artista cominciò a studiare prima privatamente, poi al Politecnico frequentando 4 anni di disegno e la classe del ritrattista Jacobidis. Nel 1900, all’età di 12 anni dipinse la sua prima opera, una natura morta di limoni.

Riassunto della vita e opere di De Chirico

GIORGIO DE CHIRICO VITA E OPERE

Periodo monachense - Dopo la morte del padre del 1905, la madre decise di lasciare la Grecia per soggiornare per un anno a Firenze per poi dirigersi verso Monaco, dove vi restò per 3 anni e dove vi studiò disegno e bianco e nero all’Accademia.

Qui Giorgio De Chirico approfondì la conoscenza di Böcklin da cui apprese il recupero della vita antica, e di Max Klinger in cui trovò il senso della cosa isolata e della rappresentazione del mito greco. In seguito legge Nietzsche, Schopenhauer e Weininger nei quali trovò molti degli elementi costitutivi della sua arte: il senso dell’enigma, della sorpresa, il valore dell’originalità e della meditazione sul’esistenza, della psicologia, delle forme geometriche, del simbolismo sessuale. Da Weininger è tratta la stessa definizione di “metafisica” che attribuisce alla sua pittura.

Giorgio de Chirico: analisi opere

GIORGIO DE CHIRICO OPERE

Periodo torinese - Dal 1910, periodo in cui è fortemente depresso, nascono le prime opere di pittura metafisica: L’enigma di un pomeriggio di autunno e L’enigma dell’oracolo.
Nel 1911 raggiunse Torino per visitare l’Esposizione appena inaugurata; qui la visione breve delle architetture e dei portici, delle piazze assolate e deserte impressionarono l’artista, influenzandone le future opere.
Periodo parigino - Nel 1912 partecipò per la prima volta al Salon d’Automne di Parigi esponendo un Autoritratto e le 2 pitture precedenti. Dopo un periodo di cure a Vichy torna a Parigi dove riprende a creare con regolarità; alcuni suoi dipinti metafisici ispirati alla stazione di Montparnasse, attirarono l’attenzione di Picasso che lo presentò a Apollinaire, che diventerà il suo primo critico.
Ritorno in Italia
Nel maggio del 1915, egli, insieme al fratello, si arruolò nell’esercito ma vennero trasferiti entrambi a Ferrara. Nel 1916 fondò insieme a Savinio la “scuola Metafisica”. Nel 1917 entrò in contatto con il movimento Dada e nel 1919 allestì la sua prima mostra personale, della pittura metafisica, a Roma. Nei decenni successivi scrisse importanti testi teorici, si sposò ben 3 volte, e gli vennero consegnati vari riconoscimenti ufficiali. Morì ventisei anni dopo il fratello, il 20 novembre del 1978 a Roma.

Caratteristiche principali della pittura metafisica: tesina

PITTURA METAFISICA GIORGIO DE CHIRICO

La produzione pittorica - La migliore produzione pittorica di Giorgio De Chirico si ha tra il 1909 e il 1919, nel periodo dell’invenzione della pittura metafisica: i quadri di questa corrente sono caratterizzati dalle pose e dagli atteggiamenti evocati dalle immagini. All’inizio, i  suoi soggetti erano ispirati dalla luce del giorno luminosa delle città mediterranee, ma ha rivolto gradualmente la sua attenzione agli studi su architetture classiche. Mentre era ricoverato all'ospedale militare di Ferrara nel 1917, Giorgio De Chirico conobbe il pittore futurista Carlo Carrà, con cui iniziò il percorso che lo portò a perfezionare i canoni della pittura metafisica: a partire dal 1920 tali teorizzazioni furono divulgate dalle pagine della rivista "Pittura metafisica". Le opere realizzate dal 1915 al 1925 sono caratterizzate dalla ricorrenza di architetture essenziali, proposte in prospettive non realistiche, immerse in un clima magico e misterioso, e dall'assenza di figure umane.