Tesina sull'architettura futurista e Antonio Sant'Elia

Tesina architettura futurista e il Manifesto di Sant'Elia (8 pagine formato pdf)

Appunto di fiorejus

TESINA ARCHITETTURA FUTURISTA E ANTONIO SANT'ELIA

Architettura futurista.

Con questa denominazione si indica un tipo di architettura della prima metà del novecento teorizzata in Italia. Caratterizzata da una forte innovazione tecnica e formale, antistoricismo, cromatismo esasperato e utilizzo di linee dinamiche: il tutto volto nel suo insieme a suggerire un idea di velocità, movimento ed urgenza. Tra le tematiche principali troviamo il culto dell'età delle macchine, e la glorificazione della guerra. Maggiore
esponente di questa corrente fu Antonio Sant'Elia.
Nel corso del tempo vediamo che sono stati pubblicati dai maggiori esponenti del movimento varie versioni di “manifesti”.
Il primo risale al 1914 ed è il Manifesto dell'architettura futurista di Sant'Elia; in realtà anche Boccioni nello stesso periodo lavorò ad un manifesto del tutto simile, il quale però non fu mai pubblicato in quanto Marinetti preferì Sant'Elia.

L'architettura futurista: riassunto

 

ARCHITETTURA FUTURISTA ITALIANA

Nel 1920 fu pubblicato invece da Virgilio Marchi il Manifesto dell'architettura futurista-dinamica. L'ultimo manifesto futurista inerente i temi architettonici risale al 1934 ed è il Manifesto dell'architettura futurista aerea, redatto da Marinetti, Angelo Mazzoni e Mino Somenzi, il quale sposta il tema della nuova progettazione verso una scala urbanistica seppur in chiave visionaria. Dopo la morte di Marinetti (1944) e la fine della seconda guerra mondiale (1945) il movimento si è dissolto e suoi membri hanno intrapreso percorsi artistici autonomi.

Futurismo nell'arte: riassunto su Boccioni, Sant'Elia e Balla

 

ANTONIO SANT'ELIA

Nel 1912 Antonio Sant'Elia, che diventerà l'architetto più rappresentativo del movimento, era ancora distante dagli ideali futuristi, ed era piuttosto legato nel movimento cosiddetto floreale. Si arriverà però all'importante data del 1914, quando Sant'Elia pubblico il Manifesto dell'architettura futurista, dove vennero esposti tutti i principi di questa corrente. Punto centrale è la “città del futuro” in contrapposizione all'architettura tradizionale, vista come inadeguata. Le caratteristiche principali di queste città sono il movimento, i trasporti e le grandi strutture. I futuristi diedero grande rilievo ai trasporti,
come mezzo di espressione della ricerca del movimento e della velocità presenti nella nuova società dinamica. L'utopia futurista è una città in perenne mutamento, agile e mobile in ogni sua parte, un continuo cantiere in costruzione, e la casa futurista allo stesso modo è impregnata di dinamicità. L'utilizzo di linee ellittiche ed oblique simboleggia appunto il rifiuto della staticità per una maggiore dinamicità dei progetti futuristi. Le teorie futuriste sull'architettura erano principalmente ideologiche ed erano espressione di un atteggiamento intellettualistico ma senza riferimenti a metodi formali e tecnici, tuttavia
anticiparono i grandi temi e le visioni dell'architettura e della città che saranno proprie del Movimento moderno. A causa della guerra e dopo la morte di Boccioni e Sant'Elia il movimento futurista in Italia perse il suo slancio.