La retribuzione

Approfondimento su uno degli elementi fondamentali del contratto di lavoro subordinato: principi di proporzionalità e sufficienza, l'omnicomprensività della retribuzione, i sistemi retributivi, la determinazione della retribuzione, le modalità di pagamento, tutela del credito di lavoro (6 pagine formato doc)

Appunto di dike80
La retribuzione costituisce uno degli elementi fondamentali del contratto individuale di lavoro subordinato; infatti, essendo questo un contratto sinallagmatico, rappresenta il corrispettivo della prestazione lavorativa, nonché l'obbligazione fondamentale a carico del DDL (artt.
2094e2099 c.c.). Norma cardine, al riguardo, è l'art. 36 Cost. che recita "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa".

Nonostante la genericità dell'art.
36, co. I, Cost., possiamo individuare i seguenti principi:

Proporzionalità: in virtù del quale la retribuzione deve essere determinata secondo un criterio oggettivo di equivalenza alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato, per cui la sua commisurazione dipende non soltanto dalla durata e dall'intensità della prestazione, ma anche dal tipo di mansioni espletate e dalle loro caratteristiche intrinseche;
Sufficienza: che tempera il rigido criterio proporzionalistico. La misura della retribuzione deve assicurare un livello di vita idoneo a garantire un'esistenza libera (dal bisogno) e dignitosa non soltanto al prestatore come singolo, ma pure alla sua famiglia. E' il principio del c.d. salario di sostentamento, assicurato attraverso la contrattazione collettiva.


L'art. 36, Cost., ha innanzitutto natura programmatica, in quanto vincola il legislatore a stabilire, con provvedimenti del Governo o con appositi meccanismi procedurali di carattere amministrativo, il salario minimo spettante al lavoratore.
Tuttavia, nel nostro ordinamento giuridico, non è mai stata emanata una legislazione determinatrice dei minimi salariali, per cui la giurisprudenza riconosce all'art. 36, Cost. anche una funzione precettiva, considerandola direttamente vincolante nei confronti dell'autonomia privata.

In altri termini, in assenza di determinazione convenzionale della retribuzione o nell'ipotesi in cui la retribuzione pattuita sia insufficiente, il datore deve corrispondere un emolumento equivalente alla retribuzione minima prevista nei contratti collettivi.

Per tale via, si realizza l'estensione erga omnes delle norme dei contratti collettivi riguardanti le tariffe salariali, che si applicano, infatti, in tal modo, anche ai prestatori dipendenti da imprese non aderenti alle associazioni sindacali.