Etica ed Economia
Elaborato sul rapporto fra Etica ed Economia con approfondimenti su Amartya Sen e critica finale (5 pagine formato doc)
Introduzione
e quadro storico
L'Economia è una scienza nata nel XVIII secolo che ha il compito di individuare i problemi della società, formulare delle ipotesi sulle cause, elaborare un modello (cioè una semplificazione della realtà per meglio studiarla) ed infine formulare la teoria che spiega e risolve il problema.
L'Etica, detta anche morale, è invece lo studio della condotta dell'uomo in rapporto ad un ideale di giustizia e di onestà.
Sin dai tempi dell'Antica Grecia Aristotele comincia a parlare di Etica identificandola con il termine di filosofia pratica, ovvero una disciplina che studia il modo di giusto modo di comportamento all'interno della Società.
Per tutto il periodo che va dall'Antichità fino al Medioevo l'economia rimase comunque subordinata alla politica e all'etica: la scienza economica non esisteva ancora.
Il crescente subentrare della rivoluzione scientifica influenza gli economisti i quali applicano appunto il metodo scientifico all'economia che si allontana sempre più dai principi etici contemplati in passato.
Il metodo scientifico si basa infatti sull'osservazione di fenomeni oggettivi, sull'esistenza di leggi naturali: tutti elementi che accomunano l'economista al fisico o allo scienziato.
In questa visione così rigida della realtà (che per altro, non può essere applicata all'economia) non c'è spazio per giudizi morali, soggettivi, etici.
Lo stesso padre dell'economia, Adam Smith, prima di scrivere la "Ricchezza delle Nazioni" (1776) fu professore di filosofia morale, il che non è un particolare da trascurare.
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L'Economia è una scienza nata nel XVIII secolo che ha il compito di individuare i problemi della società, formulare delle ipotesi sulle cause, elaborare un modello (cioè una semplificazione della realtà per meglio studiarla) ed infine formulare la teoria che spiega e risolve il problema.
L'Etica, detta anche morale, è invece lo studio della condotta dell'uomo in rapporto ad un ideale di giustizia e di onestà.
Sin dai tempi dell'Antica Grecia Aristotele comincia a parlare di Etica identificandola con il termine di filosofia pratica, ovvero una disciplina che studia il modo di giusto modo di comportamento all'interno della Società.
Per tutto il periodo che va dall'Antichità fino al Medioevo l'economia rimase comunque subordinata alla politica e all'etica: la scienza economica non esisteva ancora.
Il crescente subentrare della rivoluzione scientifica influenza gli economisti i quali applicano appunto il metodo scientifico all'economia che si allontana sempre più dai principi etici contemplati in passato.
Il metodo scientifico si basa infatti sull'osservazione di fenomeni oggettivi, sull'esistenza di leggi naturali: tutti elementi che accomunano l'economista al fisico o allo scienziato.
In questa visione così rigida della realtà (che per altro, non può essere applicata all'economia) non c'è spazio per giudizi morali, soggettivi, etici.
Lo stesso padre dell'economia, Adam Smith, prima di scrivere la "Ricchezza delle Nazioni" (1776) fu professore di filosofia morale, il che non è un particolare da trascurare.
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