Essere e apparire: tesina di maturità
Essere e apparire: tesina di maturità che collega L'urlo di Munch, Pirandello e "Uno nessuno e centomila", Schopenhauer, Picture of Dorian Gray di Oscar Wilde, Giasone come eroe e antieroe (3 pagine formato doc)
ESSERE E APPARIRE: TESINA DI MATURITA'
Ho scelto questo tema per la mia tesina perche lo trovo molto contemporaneo, infatti viviamo in un mondo di immagini, dove si da piu peso all'apparire che all'essere.
Schopenhauer, Oscar Wilde e Pirandello sono autori piu che contemporanei, perche hanno saputo cogliere un aspetto tipico dell'uomo: quello di celarsi spesso dietro un altro finto essere, per nascondere il proprio io, fatto di debolezze e difetti, per mostrare invece ciò che non si è. E' colpa anche della società che ci propina un uomo e una donna perfetti in tutto. Ma questa è solo una maschera: è importante comunque sottolineare che il giudizio che noi diamo degli altri è sempre condizionato dall'apparenza, ma varia da individuo a individuo.Tesina di maturità sull'essere e apparire
ESSERE O APPARIRE PIRANDELLO
E questo ci riporta a Pirandello, che ha saputo cogliere l'altro aspetto della maschera dell'uomo, vista in maniera diversa da ciascuno di noi.
Proprio per questo ognuno di noi è uno, nessuno, centomila. Ciascuno vede la realtà secondo le proprie idee e i propri sentimenti, in un modo diverso da quello degli altri: a fronte della realtà esterna che si presenta una e immutabile, abbiamo le centomila realtà interne di ciascun personaggio, per cui la vera realtà è nessuna. Tra realtà e non-realtà ci sono due distinte dimensioni:la dimensione della realtà oggettuale, che è esterna agli individui e che apparentemente è uguale e valida per tutti, perché presenta per ognuno le stesse caratteristiche fisiche e la dimensione della realtà soggettuale, che è la particolare visione che ne ha il personaggio, dipendente dalle condizioni sia individuali che sociali. Ci sono tante dimensioni soggettuali quanti sono gli individui e quanti sono i momenti della vita dell'individuo.
Per i personaggi pirandelliani non esiste, quindi, una realtà oggettuale, ma una realtà soggettuale, che, a contatto con la realtà degli altri, si disintegra e si disumanizza.
ESSERE E APPARIRE STORIA
L'uomo però deve adeguarsi ad una legge imposta dalla società, egli si costruisce quindi una maschera. Siccome il personaggio non ha nessuna possibilità di mutare la propria maschera si verifica la disintegrazione fisica e spirituale dei personaggi che si può riassumere nella teoria della triplicità esistenziale:
1) come il personaggio vede se stesso;
2) come il personaggio è visto dagli altri;
3) come il personaggio crede di essere visto dagli altri.
Le conseguenze della triplicità sono tre:
1) il personaggio è uno quando viene messa in evidenza la realtà-forma che lui si dà;
2) è centomila quando viene messa in evidenza la realtà-forma che gli altri gli danno;
3) è nessuno quando si accorge che ciò che lui pensa e ciò che gli altri pensano non è la stessa cosa, quando la propria realtà-forma non è valida sia per sé che per gli altri, ma assume una dimensione per sé e un'altra per ciascuno degli altri.
ESSERE O APPARIRE FILOSOFIA
Un altro autore a porre l'attenzione su cosa siano la realtà e l’apparenza è stato Schopenhauer che della frammentazione della realtà e della personalità dell'individuo ha fatto il centro del suo interesse.
Schopenhauer analizza la contrapposizione tra realtà (volontà) e apparenza (rappresentazione) nella sua più grande opera: “Il mondo come volontà e rappresentazione”.
La rappresentazione è ciò che noi vediamo, non ha alcun fondamento oggettivo quindi quello che noi riteniamo che sia la realtà è un semplice inganno, un’illusione.
La rappresentazione è come il velo di Maia:
Maia era una divinità buddista che utilizzava il velo come strumento per far credere reali delle semplici illusioni.
Schopenhauer vuole fuoriuscire dalla dimensione illusoria strappando il velo di Maia per giungere alla realtà.
Per strapparlo, egli usa l’immagine del castello circondato dall’acqua con il ponte levatoio sollevato: il viandante può osservare il castello da tutti i lati ma ne rimarrà sempre fuori.