Erasmo da Rotterdam: pensiero ed Elogio della follia

Tesina di approfondimento su un argomento di filosofia moderna: il pensiero di Erasmo da Rotterdam ed Elogio della follia (4 pagine formato doc)

Appunto di tomva

ERASMO DA ROTTERDAM: PENSIERO ED ELOGIO DELLA FOLLIA

Erasmo da Rotterdam: Elogio della follia.

Erasmo, appassionato di classicità e desideroso di uno studio approfondito di greco, si recò in Italia dove visitò varie città tra cui Torino (dove ricevette il dottorato in Teologia ), Bologna, Roma, Firenze, entrando così in contatto con varie realtà.
La sua fama di eccellente umanista si diffuse rapidamente: i tre anni che trascorse lì contribuirono ad accrescere la sua padronanza del greco:
inoltre ebbe la possibilità di pubblicare varie opere e di allargare la sua schiera di amici coi quali condivideva il proprio pensiero.
Tuttavia fin dall'inizio dimostrò la sua ostilità nei confronti del clero ormai corrotto e affondato nell'oro; questo sentimento viene alimentato da alcune vicende alle quali Erasmo da Rotterdam assistette.
Giunto a Bologna per esempio si trovò di fronte ad una celebrazione, in seguito alla sottomissione della città allo stato della Chiesa. Qui una lunga processione di cavalieri, frati dalle splendenti armature ed altri membri del clero, patriarchi e arcivescovi portavano in trionfo il papa quasi fosse un
imperatore piuttosto che il successore di Cristo.

Erasmo da Rotterdam: pensiero

ERASMO DA ROTTERDAM: PENSIERO PEDAGOGICO

Un altro punto sul quale si scontra la personale visione di Erasmo da Rotterdam é la decisione di Giulio II di guidare un esercito in nome della libertà della
Chiesa. 

"Le armi di un pontefice dovrebbero essere le preghiere e le lacrime, non il desiderio di inondare di sangue il mondo per la conquista di
territori di questa terra".

Erasmo da Rotterdam: riassunto della biografia e pensiero

ERASMO DA ROTTERDAM: ELOGIO DELLA FOLLIA

E' durante il viaggio di ritorno in Inghilterra che egli pensa alla realizzazione del Encomium Moriae (Elogio della follia) e lo compose non appena giunto, nella casa di Tommaso Moro.

Non compose né un trattato né un commento ad un opera classica, ma in queste poche pagine dimostro la sua immensa cultura di sommo umanista dando forma con ironia, satira ed umorismo ad una visione particolare e realistica del mondo e dell'uomo.  Il titolo stesso é un gioco di parole poiché potrebbe essere inteso come elogio di Moro (quel Tommaso Moro a cui Erasmo da Rotterdam dedica l'opera), oppure potrebbe far pensare ad una mancanza di saggezza o all'assenza di un argomento serio.
A meno che, Erasmo da Rotterdam, non si sia divertito a burlare la gente intitolando il libro in un modo e intendendo il contrario, facendo sorgere
al lettore la domanda: é un‘opera scherzosa o una cosa seria, un divertimento o un insegnamento?"
Forse la spiegazione é il fatto che mollo spesso e difficile accettare verità ostili se dette da un saggio, ma se esse vengono pronunciate da un
buffone possono suscitare divertimento e dar piacere anche se contengono evidenti insulti, ma questo é concesso solo ai pazzi.