Galileo e la chiesa: tesina

Tesina sul rapporto tra Galileo e la Chiesa (6 pagine formato doc)

Appunto di andreagiammaruco

GALILEO E LA CHIESA: TESINA

Geocentrismo o eliocentrismo.

La prima grande disputa
Come detto in precedenza, un definito metodo scientifico non esisteva nell’antichità con la conseguenza che non era presente neanche una vera e propria definizione di scienza; già con gli antichi egizi si erano visti primitivi metodi scientifici, specialmente nel campo medico, ma in maniera formale  la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile fu introdotta da Galileo Galilei nel 1600. 

GALILEO GALILEI RAPPORTO TRA SCIENZA E FEDE

« O noi vogliamo specolando tentar di penetrar l'essenza vera ed intrinseca delle sustanze naturali; o noi vogliamo contentarci di venir in notizia d'alcune loro affezioni». Con questa frase estratta dalla lettera che Galileo inviò a Mark Welser, il matematico-filosofo pisano si pose il problema dell’obiettivo finale della ricerca dell’uomo; la problematica derivava dallo studio dei principi primi essenziali in quanto essi ponevano una serie infinita di domande poiché ogni risposta faceva nascere una nuova domanda.

Prendiamo come esempio le nuvole: se ci chiedessimo qual è il componente delle nuvole ci risponderemo “vapore acqueo”, però poi bisognerebbe chiedersi a sua volta da cosa è composto il vapore acqueo e si inizierebbe un ciclo infinito di domande.  Questo modo di studiare la natura non era efficace per Galileo, che proponeva un metodo in cui era importante l'aspetto quantitativo dei fenomeni nella convinzione di poterli tradurre tramite la misurazione in numeri così che si abbia una conoscenza di tipo matematico, l'unica perfetta per l'uomo che la raggiunge gradatamente tramite il ragionamento così da eguagliare lo stesso perfetto conoscere divino che la possiede interamente e intuitivamente.

Saggio breve su Galileo Galilei

LIBERTA' DELLA SCIENZA GALILEO

Il metodo scientifico galileiano, quindi, prevede due punti fondamentali:
•    sensata esperienza, cioè la formulazione di ipotesi che siano in grado di guidare l'esperienza in modo che essa non fornisca risultati arbitrari, seguite dal compimento di esperimenti distinti dall’osservazione della natura.
•    necessaria dimostrazione, ovvero una analisi matematica e rigorosa dei risultati dell'esperienza, che sia in grado di trarre da questa risultati universali e ogni conseguenza in modo necessario e non opinabile espressi dalla legge scientifica.   
L’innovazione del metodo scientifico di Galileo era rappresentata dall’unione della ragione con l’esperienza, dell’osservazione dei fenomeni con l’elaborazione di ipotesi, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnici.

Galileo Galilei: riassunto

GALILEO GALILEI E LA CHIESA IN BREVE

Gli strumenti furono un altro punto di forza per lo scienziato pisano che contribuì alla creazione di una strumentazione scientifica sempre più efficace. Su tutti spunta il cannocchiale, inventato già in Olanda nel 1608, dall'occhialaio Hans Lippershey ma perfezionato da Galilei nel 1609 che lo adattò per l'osservazione dei corpi celesti.  Questo strumento fu fondamentale per l’osservazione dei cieli, osservazione che servì a Galileo per confermare le teorie copernicane che promulgavano un sistema che prevedeva il Sole come il centro intorno al quale giravano tutti i pianeti, compresa la Terra. Convinto della correttezza della cosmologia copernicana Galileo, naturalmente, era ben consapevole che questa non si accordava con la parola della Bibbia, che attestavano invece una concezione geocentrica dell'Universo. Poiché la Chiesa considerava le Sacre Scritture ispirate dallo Spirito Santo, la teoria eliocentrica poteva essere accettata, al più, soltanto come un semplice modello matematico senza alcuna attinenza con la reale posizione dei corpi celesti ma non come teoria riportante la realtà dei fatti.