Karl Marx: La questione religiosa
La vita, L’alienazione nel lavoro, Il comunismo, La merce, Il materialismo storico, Struttura e sovrastruttura, L’alienazione dell’uomo nella società moderna, Marx e la Rivoluzione Francese: dalla democrazia borghese al comunismo. (3 pagine formato doc)
A proposito della religione, Marx riprende il pensiero di Feuerbach, che sosteneva che Dio fosse un’invenzione dell’uomo, ma aggiunge che l’essere umano fa questo perché non è felice nella sua condizione, quindi “aliena il proprio essere in un principio religioso esterno; la causa dell’infelicità umana è da attribuirsi principalmente, secondo Marx, alla suddivisione della società in classi, che impediscono all’uomo di realizzarsi e lo spingono a inventare un Dio che li possa premiare.
Ma per comprendere l’alienazione religiosa, Marx afferma che si debba studiare l’alienazione dell’uomo nel mondo della produzione capitalistica. Il termine “alienazione” è sinonimo di espropriazione e affonda le proprie radici nei rapporti lavorativi, non nella religione: infatti, l’uomo crea la religione perché, a monte, è insoddisfatto della sua condizione e ha bisogno di consolazione; in questo senso, l’alienazione è intesa come la scissione tra l’uomo e la sua essenza (umanità = armonia con altri uomini e natura). Già Hegel aveva visto nel lavoro il risultato di un rapporto tra l’uomo e la natura: il primo, infatti, attraverso il lavoro, trasforma la seconda, adattandola ai propri bisogni e urbanizzandola; con il lavoro, inoltre, la stessa natura modifica in qualche modo l’uomo, che si naturalizza e stabilisce un rapporto armonioso con ciò che lo circonda. Marx afferma che attraverso il “fare” l’uomo conosce il mondo circostante; proprio il lavoro è la caratteristica che distingue l’uomo dagli animali, perché l’agire umano è preceduto da un’idea, un progetto, di cui il lavoro è la realizzazione, mentre il “fare” degli animali è istintivo e naturale. Da qui ne deriva che la disoccupazione è un’esperienza dolorosa, perché fa sentire inutile l’uomo.