Storia dell'intelligenza artificiale: tesina

Storia dell'intelligenza artificiale: tesina universitaria sull'intelligenza artificiale forte e debole, l'evoluzione dell'ia e l'ia dal punto di vista della filosofia e della linguistica (49 pagine formato doc)

Appunto di bitrider

STORIA DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE: TESINA

Università degli studi di Salerno A.A.

2001/2002
Corso di Intelligenza Artificiale: Metodi e Tecniche
Storia e fondamenti dell’Intelligenza Artificiale
1. INTRODUZIONE
Talvolta, quando ci mettiamo di fronte ad un computer e lo osserviamo mentre esegue i suoi compiti, può accadere di avere l’impressione che esso sia dotato di una specie di intelligenza.
Tuttavia sappiamo che questa impressione è sbagliata. Un computer, infatti, non fa altro che eseguire una sequenza di istruzioni, esplicitate in un programma, in maniera meccanica. Di norma, col termine Intelligenza Artificiale, viene designata una disciplina scientifica (talvolta considerata una branca della più generale scienza dei calcolatori) il cui obiettivo può essere definito come l’indagine sui meccanismi soggiacenti alle facoltà cognitive degli esseri umani (come il linguaggio, il ragionamento, la capacità di risolvere problemi, la percezione) e la loro riproduzione mediante computer opportunamente programmati. Il primo ad usare l’espressione artificial intelligence per indicare questo genere di ricerche è stato John McCarty, durante uno storico convegno che si tenne nella città statunitense di Dartmouth nel 1956. Con il passare degli anni la disciplina designata come intelligenza artificiale ha subito una divisione in due aree, che si distinguono in relazione al senso del termine riproduzione che abbiamo usato nella precedente definizione.

Tesina sull'intelligenza artificiale

INTELLIGENZA ARTIFICIALE FORTE

La prima area è la cosiddetta
•    intelligenza artificiale forte, la quale ritiene che un computer opportunamente programmato possa veramente essere dotato di una genuina intelligenza, non distinguibile in nessun senso importante dall’intelligenza umana.
La seconda area, per contro, viene chiamata
•    intelligenza artificiale debole che sostiene che un computer opportunamente programmato possa solamente simulare i processi cognitivi umani, o alcuni di essi, nello stesso senso in cui un computer può simulare il comportamento di un evento atmosferico, o di una fissione nucleare (nessuno direbbe che un computer che simula una tempesta è una tempesta!). In questo caso, dunque, l’accento viene posto su ciò che un programma è in grado di fare, senza fare assunzioni sul fatto che il modo in cui lo fa coincida ad un qualche livello con i processi mentali umani.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: TESINA

Le due declinazioni dell’intelligenza artificiale, pur differenziandosi profondamente rispetto agli assunti filosofici di base e alle finalità, condividono metodologie, strumentazioni e tecnologie. In particolare entrambe sostengono che per riprodurre e/o simulare un comportamento intelligente al computer sia necessario elaborare informazione (rappresentata da simboli discreti) mediante un programma. In questo senso esse costituiscono quella che viene chiamata intelligenza artificiale classica. La prima formulazione esplicita del fondamento teorico dell’intelligenza artificiale si può forse rintracciare nel filosofo empirista inglese Thomas Hobbes (vissuto nel 600), scrisse:
“Ragionare non è nient’altro che calcolare.”
Questa frase consente di comprendere meglio la suddivisione che è stata effettuata dei fondamenti nelle discipline seguenti:
1.    Filosofia, teorie del ragionamento e dell’apprendimento
2.    Psicologia, investigazione della mente umana
3.    Matematica, teorie formali sulla logica e sulla probabilità
4.    Linguistica, teorie sulla struttura e sul significato del linguaggio.