Sfruttamento minorile: tesina maturità
Percorso multidisciplinare sul fenomeno dello sfruttamento minorile. Dalla letteratura alla statistica, dalla storia al diritto. Tesina di maturità sullo sfruttamento del lavoro minorile (10 pagine formato doc)
SFRUTTAMENTO MINORILE: TESINA MATURITA'
1.
Le violenze fisiche sono quelle più evidenti: lividi, bruciature, fratture; gli sfruttatori appartengono per lo più all’ambito familiare, ed usano i bambini per lavori domestici o familiari, a discapito della loro educazione. I bambini vengono utilizzati anche in ambito militare, reclutati come soldati che rischiano ogni giorno la vita per combattere nelle guerre, imparando ad uccidere.
Le violenze psicologiche sono quelle meno evidenti, ma non meno significative: il bambino a causa di aggressioni verbali si sentirà inferiore al suo reale valore, sia fisicamente che caratterialmente.
Sfruttamento minorile: tesina in power point
TESINA SULLO SFRUTTAMENTO MINORILE, RAGIONERIA
Le violenze sessuali sono considerate le più traumatizzanti, attuate in ambito familiare o sociali, spesso per traffico di video pedo-pornografici per fini commerciali.
Essi rischiano pericolosamente problemi di salute a causa di malattie sessualmente trasmissibili o gravidanze indesiderate.Il motivo principale dello sfruttamento minorile resta comunque la povertà: i bambini sono costretti a lavorare nei campi, nelle miniere, in una condizione di schiavitù o criminalità, spesso sono abbandonati. Il traffico di bambini è un’altra forma di sfruttamento in quanto vengono privati della loro libertà.
Sfruttamento minorile: tesina
SFRUTTAMENTO MINORILE IN AFRICA
Giovanni Verga. Giovanni Verga nacque a Catania il 2 settembre 1840. Nel 1858 s’iscrisse alla facoltà di legge, ma nel 1861 interruppe gli studi per dedicarsi alla letteratura.
Il suo primo romanzo, scritto a soli 15 anni, fu “Amore e patria”. Nel 1866 pubblicò il suo primo romanzo autobiografico “Una peccatrice”.
Si trasferì a Firenze dove strinse amicizia con il suo conterraneo Luigi Capuana, che lo indirizzò verso il Verismo.
Dopo Firenze si trasferì a Milano. Qui lesse i grandi scrittori realisti francesi: Balzac, Flaubert, Zola, Maupassant e i fratelli Goncourt.
Nel 1874 scrisse “Nedda”, definita dall’autore stesso un << bozzetto siciliano >>.
Nel 1878 scrisse il racconto “Rosso Malpelo”, tratto dall’opera Vita dei campi, prima autentica testimonianza della produzione Verista.
Con “Rosso Malpelo” Verga diventa un cronista di denuncia dello sfruttamento minorile.