La crisi dell'io nel 900: tesina maturità

Tesina maturità, per indirizzo artistico, sulla crisi dell'io nel 900 (9 pagine formato docx)

Appunto di annaonestini

LA CRISI DELL'IO NEL 900: TESINA MATURITA'

Indice Argomenti
Introduzione e Motivazione
Luigi Pirandello: Uno, Nessuno e Centomila
Dal concetto di alienazione al pensiero di Nietzsche
Edvard Munch: L'URLO
Edvard Munch: Evening in Karl Johann Street 
INTRODUZIONE - Nel diario di Munch si leggono delle parole che mi hanno colpito molto: «La mia arte ha le sue radici nelle riflessioni sul perché non sono uguale agli altri… Sul perché sono stato gettato nel mondo senza poter scegliere… Qualche volta ho lasciato il sentiero per buttarmi nel vortice della vita.

Ma sempre ho dovuto ritornare su questo sentiero, sul ciglio di un precipizio».

La crisi dell'io: tesina maturità


CRISI DELL'INDIVIDUO NEL 900

E io quell’angoscia la provo mai? Io sono convinta che lui doveva sentirla: angoscia d’essere solo, e di non poter essere quello che sei.

Angoscia perfino di non poter gridare, perché nessuno t’ascolterebbe, a cominciare da te stesso, tanto che ti tappi le orecchie per non sentire il tuo stesso urlo.
La vita non è facile per nessuno, e spesso si cerca di adeguarsi, come fanno tutti. Portiamo una maschera, tanto che alla fine non sappiamo più chi siamo. E se un giorno provassi a toglierla, per respirare una boccata d’ossigeno, il risultato sarebbe l’urlo di Munch, su quel ponte.
In quel quadro Munch ha dipinto noi e tutti quelli che ci hanno preceduto.
E non serve a nulla cercare risposte nelle illusioni, perché poi la realtà prende di nuovo il sopravvento. Ma poi, quale realtà? D’oggettivo non c’è niente. Non c’è mica bisogno di leggere Kierkegaard, o Kafka, per capire la condizione umana.

Tesina maturità sulla crisi dell'io


CRISI DELL'IO: TESINA

Nell’impossibilità d’essere noi stessi, ci riduciamo tutti a portare una maschera, quella impostaci dalle convenzioni sociali: una maschera senza volto, come le immagini sugli specchi del labirinto. La famiglia? Un’altra maschera e un’altra trappola.Non c’è scampo. Sia che accettassimo la maschera impostaci dagli altri o che cercassimo la nostra vera identità, il risultato è sempre lo stesso: l’alienazione e l’angoscia di Munch.
Chi sono dunque io?
Ho scelto di affrontare questo argomento perché sono stata particolarmente colpita dalle parole scritte nel diario di Munch, e penso riguardino chiunque in questo pianeta.
Molti filosofi, autori e artisti che ho studiato si sono trovati in un punto della loro vita in cui tutto appariva irreale e inutile, l’apparenza era per loro un inganno e le persone sembravano indossare delle maschere.
Tutto ciò perché, durante i primi decenni del ‘900, l’immagine forte dell'io comincia a vacillare. Infatti, questo periodo è contrassegnato da un diffuso senso di crisi, di vuoto e di precarietà, si perdono quei valori su cui si fondavano la società e la cultura ottocentesca, cioè ideali, certezze e fiducia nel progresso.