Persona e personaggio: Pirandello e la body art

Tesina di maturità sul tema "persona e personaggio": le dinamiche dell'Io nell'opera "Sei personaggi in cerca d'autore" di Luigi Pirandello e nella Body Art (6 pagine formato pdf)

Appunto di alidacciaio

PERSONA E PERSONAGGIO: PIRANDELLO E LA BODY ART

Persona e personaggio.

Identità reale e rappresentazione artistica: Luigi Pirandello e la Body-Art. L’identità, l’essere una persona definita, unica ed irripetibile, è uno dei valori senz’altro fondamentali per la nostra società occidentale. A questo valore fanno capo tutta una serie di diritti, detti appunto “personalissimi” perché legati all’essere un individuo, unico, non interscambiabile con alcun altro.
Diritto alla vita, al nome, e, in alcuni stati, anche alla felicità.
L’identità è un qualcosa di talmente fondamentale per la vita di un individuo che non sempre abbiamo dimensione di cosa significhi, per noi quanto esso per gli altri. Cosa significa essere una persona? È un aspetto esclusivamente legale, legato all’essere titolari di diritti giuridici, o, più intimamente, è una configurazione emotiva di cui noi stessi siamo artefici, più o meno consapevolmente?

Sei personaggi in cerca d'autore: analisi dettagliata

PERSONA PIRANDELLIANA

Dall’esperienza in alcuni laboratori di teatro, in cui l’essere persona doveva essere “indirizzato” all’essere “personaggio”, funzionale alla storia, e dall’applicazione, a livello ovviamente molto essenziale, di un metodo attoriale in cui l’interpretazione non nasce dalla finzione, ma dalla ricerca, in se stessi, di quegli elementi più simili alla “creatura” da diventare, ho potuto toccare con mano come un’esperienza artistica, quale appunto quella del teatro, possa diventare, in realtà, una chiave di lettura per la nostra intera personalità, per la nostra definizione di sé. Da questa semplicissima considerazione, pertanto, vorrei cominciare un’analisi, attraverso i capisaldi della nostra cultura, letteraria e filosofica, di come, attraverso l’arte, soprattutto nel Novecento, sia stato possibile “smembrare” la granitica unicità del sé, della “maschera” della propria persona, in “uno, nessuno e centomila” realtà indipendenti ed onnicomprensive.

I diversi volti della maschera: tesina maturità

I PERSONAGGI DI PIRANDELLO

Paradossalmente, l’etimo della parola “persona” arriva direttamente dal linguaggio teatrale, ovvero dal verbo latino “personare”, “parlare attraverso”, con un fin troppo evidente riferimento alle maschere teatrali che gli attori indossavano e che servivano appunto a dare all’interprete le sembianze del personaggio. Da persona a personaggio, attraverso la maschera.
In un momento, come quello del Novecento, segnato da un susseguirsi di rivoluzioni, scoperte, crolli di imperi secolari e ridefinizione pressoché totale dei tradizionale sistema di valori, l’uomo, centro e motore di questi cambiamenti, non avrebbe potuto certamente passare indenne. Con il disgregarsi della certezza di matrice positivistica di una realtà organicamente strutturata ed univocamente interpretabile grazie a schemi universali, necessariamente si incrina anche l’idea di un individuo solido, stabile nelle sue certezze, unico ed inequivocabile. In questo flusso costante, l’io si disgrega, perde le sue coordinate, travolto dai grandi processi in atto nella realtà coeva, tra le quali l’affermarsi di tendenze spersonalizzanti, come l’alienazione dell’individuo dai processi produttivi, ormai sempre più meccanizzati, e la sua riduzione a semplice “ingranaggio”. L’“homo faber fortunae sui” si estingue, in luogo di un individuo sempre più incerto di sé, in crisi, in lotta prima di tutto con se stesso e poi con il mondo. Di questa crisi interiore, Pirandello fu uno degli interpreti più intensi.

Apparenza e realtà: tesina multidisciplinare

SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE

La concezione di Pirandello, fondamentale base per lo sviluppo della sua poetica, è quella di una vita intesa come un fluire perpetuo, incessante e vitale, dal quale gli individui si “staccano” per cristallizzarsi in “forme”, in realtà individuali grazie alle quali si cerca di dare a se stessi una dimensione coerente ed unitaria. Dimensione che, in realtà, è una pura costruzione mentale, un incredibile autoinganno, che nasce dal bisogno umano di dare al mondo un punto di vista che, pur essendo mutevole e incostante, se associato ad un unico “io senziente”, assume un aspetto di oggettività. Crediamo di essere uno perché, in realtà, abbiamo bisogno che il mondo sia “uno”, per conoscerlo, per analizzarlo, per inquadrare anche la realtà in una “forma” che sia universale.