Il Gattopardo

relazione sul romanzo: il gattopardo (12 pagine formato doc)

Appunto di gladiatore10
IL GATTOPARDO IL GATTOPARDO Analisi dell'opera Il romanzo fu scritto presumibilmente tra il 1955-1956 , quindi in tempi brevi, ma a causa di una lunga meditazione interiore, fu pubblicato nel 1958 a cura di Giorgio Bassani.
L'opera non era nata a caso, ma era il frutto di un'esperienza che era durata tutta una vita. I motivi che spinsero Lampedusa a rinviare la composizione del suo romanzo furono soprattutto i fatti esterni che condizionarono la vita dello scrittore . Il progetto iniziale era quello di narrare la giornata di un principe Siciliano nell'anno 1860; con il tempo l'idea si chiarì nella sua mente e all'inizio della prima stesura, il progetto di Lampedusa era quello di voler descrivere ventiquattrore della vita del bisnonno il giorno dello sbarco di Garibaldi. Più tardi si rese conto che questa organizzazione del libro era limitativa, così decise di ripiegare sullo schema di tre tappe di venticinque anni: il 1860, il 1885 (morte del Principe; morte del Bisnonno), ed infine il 1910.
Il Romanzo prende il titolo dall'insegna araldica del Gattopardo, l'animale dai grandi baffi, ritto sulle zampe, che compare nello stemma nobiliare del Principe Fabrizio Corbera di Salina, il protagonista . Se guardiamo alla sua trama, lo possiamo definire un romanzo storico, anche se è troppo introspettivo e psicologico per essere solo un romanzo storico, per questo lo possiamo definire un romanzo sulla società e in particolare sulla aristocrazia Siciliana, negli anni della nascita e dello sviluppo del regno d'Italia. I fatti narrati nel romanzo sono pochi. Dopo lo sbarco dei Garibaldini in Sicilia, Don Fabrizio, rimasto fino a quel momento in posizione di aristocratico distacco, aderisce al nuovo regno d'Italia, un po' per convenienza e un po' perché convinto dell'inutilità dello sforzo umano di cambiare il corso della storia . A differenza dello zio, il nipote Tancredi combatte nelle file Garibaldine, e questo titolo gli aprirà negli anni successivi la strada per una brillante carriera politica. Il principe è un tipico rappresentante dell'aristocrazia feudale ancora potente in Sicilia prima dell'unità d'Italia. Tre sono gli elementi che caratterizzano la sua figura: il primo è l'aspetto fisico imponente, massiccio, autorevole (attraverso cui l'autore sottolinea la sua superiorità intellettuale rispetto agli altri personaggi, spesso piccoli, brutti addirittura deformi); il secondo è l'atteggiamento ironico, che da un lato è il segno della sua superiore consapevolezza, dall'altro nasconde una disperazione profonda, una tendenza alla passività e all'inerzia; il terzo tratto caratteristico della sua figura, infine, è la sensualità, che egli sembra assorbire dal paesaggio e dal clima siciliano. Tomasi ritrae nella figura del Principe il bisnonno Giulio che era una astronomo. La famiglia del principe era composta, dalla moglie MariaStella , dal primogenito, il Duca Paolo, dalle tre figlie Carolina, Concetta e Caterina. Altri personaggi che vivono intorno al Pri