Rivoluzione scientifica e Galileo Galilei: tesina

Nel corso del '500 andarono maturando importanti sviluppi in campo tecnologico e scientifico ma soprattutto andò evolvendosi l'atteggiamento nei confronti delle scienze. Tesina sulla rivoluzione scientifica e Galileo Galilei (5 pagine formato doc)

Appunto di cesko984

RIVOLUZIONE SCIENTIFICA E GALILEO GALILEI: TESINA

Italiano.

La "rivoluzione scientifica". Nel corso del Cinquecento andarono maturando importanti sviluppi in campo tecnologico e scientifico; ma, soprattutto, andò evolvendosi l’atteggiamento nei confronti delle scienze. Sulla scia delle coraggiose posizioni assunte da intellettuali come Galileo e malgrado i loro esiti drammatici, tende sempre più a scomparire l’atteggiamento di rispettosa devozione alle teorie astronomiche, fisiche, mediche tramandate dall’Antichità attraverso la cultura medievale. Alla tradizionale concezione animistica e antropomorfica della natura, interpretate come il dominio di forze oscure, di ordine benigno o maligno, si sostituisce una visione meccanicistica, matematica dei processi naturali: il modello del mondo come una macchina, un orologio perfettamente avviato e coordinato da un Dio-orologiaio, che rinunzia a intervenire miracolisticamente nella realtà naturale, lasciando che questa si sviluppi secondo leggi meccaniche, che sta all’uomo individuare e prevedere.

RIVOLUZIONE SCIENTIFICA, DEFINIZIONE

I canali più importanti di comunicazione e diffusione delle scoperte furono le Accademie scientifiche che favorirono un intenso scambio di informazioni e di suggerimenti tra gli scienziati, a livello internazionale; ma furono anche numerosi, a partire dalla fine del Seicento, i testi e i periodici di divulgazione destinati ad un pubblico più vasto.

Questa nuova mentalità si incontra con le nuove esigenze imprenditoriali, con la cultura razionalistica e con nuovi assetti politici e sociali, come in Inghilterra, Francia, Olanda. Certamente minori furono le ricadute pratiche di questa nuova mentalità scientifica in Italia, dove proprio Galilei, uno degli iniziatori di questo rinnovamento, si scontrava con esigenze politiche e con assetti culturali, come quello della Chiesa controriformistica, del tutto indisponibili ad accogliere una concezione del sapere che urtava contro il conservatorismo e l’autoritarismo di una cultura che aveva come obiettivo essenziale quello della restaurazione dell’ordine e della tradizione.

Tema sulla rivoluzione scientifica di Galileo Galilei

GALILEO GALILEI E LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DEL 600

Galileo Galilei: vita e opere. Nato a Pisa nel 1564, egli vi studia matematica sotto la guida di Ostilio Ricci, a sua volta allievo di Nicolò Tartaglia, uno dei più illustri matematici del Cinquecento. A soli ventidue anni pubblica un'operetta sulla bilancetta idrostatica - La bilancetta era appunto il titolo dello scritto - in cui appare evidente l'influenza di Archimede, che già nell'Antichità aveva applicato la geometria allo studio della meccanica e dell'idrostatica e le cui opere erano state recentemente tradotte. Nel 1589 è nominato lettore di Matematica presso lo Studio (l’università) di Pisa: l'anno successivo scrive il De motu, in cui riprende la dottrina medievale di dell'impetus, prima embrionale formulazione - ancora in forma qualitativa - del principio di inerzia. Dal 1592 insegna matematica a Padova, dove rimarrà fino al 1610: in una lettera posteriore ricorderà questi diciotto anni come i migliori della sua vita. Qui redige alcune opere di architettura militare e di fisica, tra cui il trattato Le meccaniche. Entra in contatto con l'ambiente aristotelico padovano (soprattutto con Cesare Cremonini) e con alcuni esponenti del mondo culturale veneziano (come Paolo Sarpi, l'autore dell’Istoria del Concilio tridentino, e Giovan Francesco Sagredo, un nobile veneziano che diventerà suo discepolo). Risale a questi anni la costruzione del cannocchiale. Certamente Galilei non lo inventa, ma utilizza informazioni che gli erano pervenute dall’Olanda e più in particolare dai suoi espertissimi artigiani.