I 7 vizi capitali: tesina
Tesina maturità sui 7 vizi capitali che collega i seguenti argomenti: D'Annunzio, Mussolini, Hitler, seconda guerra mondiale, obesità, anoressia, bulimia e Dickens (18 pagine formato doc)
I 7 VIZI CAPITALI: TESINA.
COLLEGAMENTI:I 7 vizi capitali. INDICE
Introduzione
I SETTE VIZI CAPITALI:
Lussuria: “Il Piacere”
Invidia: D’Annunzio - Mussolini - Hitler
D’Annunzio - Mussolini
Mussolini - Hitler
Suberbia: Adolf Hitler
Ira: Seconda Guerra Mondiale
Gola: Obesità
Accidia: I disturbi alimentari
Anoressia
Bulimia
Avarizia: A Christmas Carol”
STRUMENTI di RICERCA:
Motore di ricerca Google
Wikipedia
Testi scolastici:
“Il nuovo dialogo con la storia 3”
“Storia modulare 3”
“Cibo & Salute”
I sette vizi capitali: tesina per liceo scientifico
TESINA SUI 7 VIZI CAPITALI LICEO CLASSICO
INTRODUZIONE
I 7 vizi capitali, noti anche come peccati capitali, erano conosciuti già nell’antica Grecia. Infatti Ercole dovette scegliere tra Afrodite (la dea dell’amore, rappresentate la lussuria) e Atena (la dea della guerra, rappresentante l’ira).
Con il Cristianesimo il concetto di vizio cambia e diventa la ripetizione non occasionale del peccato; il peccato è l’atto singolo e occasionale.
I vizi nascono grazie ai preti e ai frati che stilano una lista di atteggiamenti scorretti nei confronti di Dio che l’uomo non deve compiere.
Inizialmente i vizi erano 8: gola, lussuria, avarizia, tristezza, ira, accidia, vanagloria e suberbia; poi la tristezza venne assemblata all’accidia e si aggiunse l’invidia. I vizi rimasero 8 ma si pensava che fossero 7 più 1 perché la superbia era la radice di tutti gli altri.
Alla fine del XVII secolo diventa obbligatoria la confessione dei fedeli almeno una volta all’anno e viene redatta la lista dei vizi come la conosciamo noi oggi: Lussuria, Invidia, Superbia, Ira, Gola, Accidia e Avarizia.
Vizi di ieri e vizi di oggi: tesina maturità
TESINA SUI 7 PECCATI CAPITALI LICEO LINGUISTICO
Per Gabriele D’Annunzio i vizi erano solo cinque: egli non dava importanza alla lussuria e all’avarizia. Infatti è risaputo che il Poeta era un uomo a cui piaceva avere molte amanti; inoltre eliminò dai vizi l’invidia perché, sebbene egli fosse pieno di debiti sperperava tutto ciò che aveva per comprare cose futili, ma lo faceva per la semplice estetica.
La lussuria non è la semplice dedizione ai piaceri sensuali. Lussurioso è soprattutto chi si lascia rapire e cullare continuamente dalla fantasie sensuali. La lussuria diventa un vizio quando il costante volgersi del pensiero al desiderio impedisce il normale svolgimento delle incombenze quotidiane.
Un personaggio molto noto per questo vizio è Gabriele D’Annunzio, il quale, mette in risalto la sua perversine nell’opera “Il Piacere”.
“Il piacere” è il primo romanzo di Gabriele D’Annunio, scritto tra il luglio del 1888 e il gennaio del 1889 a Francavilla al mare dove era ospite del pittore Francesco Paolo Michetti.
Il piacere e il suo protagonista Andrea Sperelli introducono nella cultura italiana di fine Ottocento la tendenza decandente e l’Estetismo.
Il romanzo è ambientato a Roma e dintorni, tra gli anni 1885 e 1887, nello stesso contesto storico della sua stesura.
Il poeta era in quegli anni collaboratore fisso del giornale “La Tribuna di Roma”, da cui dipendeva sul piano economico dalla fine del 1884, dopo la fuga d'amore e il matrimonio riparatore con la contessina Maria Gallese.