L'antisemitismo in Italia e in Gemania: tesina di maturità
Tesina di maturità sull'antisemitismo in Italia e in Germania (18 pagine formato doc)
ANTISEMITISMO IN ITALIA E IN GERMANIA: TESINA DI MATURITA'
L’antisemitismo in Italia e in Germania.
Indice: L’antisemitismo in Italia, l'antisemitismo in Germania (storia); La vita è bella, Primo Levi “Se questo è un uomo” (letteratura); Picasso “Guernica” (arte).Antisemitismo. Prefazione storica: Il Nazismo nacque in Germania in seguito alla grave crisi economica e alle tensioni sociali, che erano sorte dopo la sconfitta della I guerra mondiale. Con il trattato di Versailles venne stabilito che la Germania doveva pagare tutti i debiti di guerra e questo portò al tracollo economico con un’inflazione spaventosa e un elevatissimo numero di disoccupati. Questa situazione volse verso un nazionalismo sempre più aggressivo con desideri di rivincita sul trattato di Versailles.
Il partito Nazista nacque negli anni ’20, ma raggiunse un alto numero di seguaci solo dopo il 1939. era cappeggiato da Adolf Hitler, il quale era già stato protagonista di una rivolta nel 1923 a Monaco, che gli procurò solo una leggera condanna.
Hitler accusò il trattato di Versailles e gli ebrei di essere la causa della crisi della Germania perché essi erano i detentori dei centri di potere e promuoveva il ritorno di una nazione forte e dominatrice sull’Europa.
Antisemitismo: tema svolto
LEGGI DI NORIMBERGA
Hitler acquistò potere grazie all’appoggio dei grandi industriali degli ambienti militari e conservatori che vedevano nel nazismo un modo per contrastare i movimenti socialisti e comunisti.
Dopo le elezioni che videro un successo per i nazisti, Hitler raggiunse in un breve periodo i pieni poteri dittatoriali assumendo tutte le cariche più importanti, anche quella di presidente della repubblica. Non appena al potere instaurò un regime che limitava le libertà personali ed eliminava gli oppositori. Furono cancellati la libertà di stampa, di sciopero, tutti gli altri partiti furono messi al bando e tutte le attività furono controllate dal regime. Assunse il titolo di “Fuhrer” ed instaurò milizie militari, le SS e una polizia segreta di stato.
In politica estera Hitler trovò alleati nei regimi autoritari e fascisti come in Italia.
Successivamente vennero iniziati dei grandi lavori pubblici che apparentemente servivano per migliorare l’economia ma che in realtà preparavano la Germania ad uno scontro bellico. Quando l’intenzione di Hitler di conquistare l’Europa divenne evidente, era ormai troppo tardi per fermare l’avanzata del Terzo Reich e lo scoppio della seconda guerra mondiale.
RAZZA ARIANA
L’antisemitismo. Ciò che caratterizzò di più il nazismo fu il culto della razza ariana che voleva la stirpe germanica dominare e comandare su tutte le altre considerate inferiori.
Si esaltarono le masse all’odio razziale e al militarismo più violento. Il culto della razza ariana era impartito fin dalle scuole ed anche a livello scientifico si fornivano continue prove della superiorità biologica dei tedeschi.
Gli ebrei furono al centro di questo odio razziale e subirono le più spietate conseguenze del regime nazista.
Le leggi di Norimberga, approvate nel 1935, privavano gli ebrei di quasi ogni diritto e libertà: vennero proibiti i matrimoni misti, le attività commerciali e sottoposti ad azioni di violenza da parte delle SS come nella famosa notte dei cristalli nel novembre del 1938, quando tutti i negozi degli ebrei vennero saccheggiati e distrutti. Col tempo le persecuzioni aumentarono: vennero deportati nei campi di concentramento fino ad arrivare alla soluzione finale cioè all’eliminazione fisica per purificare la Germania.
Durante la guerra l’espansione della Germania nazista sull’Europa portò con sé il suo antisemitismo, nei territori dell’Europa orientale, dove gli ebrei erano più numerosi, vennero creati nelle città dei ghetti. Qui gli ebrei erano isolati dal resto della città, costretti a portare sugli abiti la stella gialla di Davide e a vivere in condizioni di sovraffollamento e denutrizione.
Il più famoso fu il ghetto di Varsavia.
LEGGI RAZZIALI
Il nazismo e l’antisemitismo tedesco arrivarono anche in Italia, dove il regime fascista emanò le leggi razziali nel 1938.
Queste leggi portarono immediate conseguenze di tipo giuridico-economico, come ad esempio la confisca dei beni, la perdita della cittadinanza e del diritto allo studio. Così oltre ad impedire l’attività economica impedivano anche quella intellettuale, insegnanti, scienziati furono costretti ad interrompere le loro attività presso impieghi pubblici o università. Potevano lavorare solo presso scuole o istituti ebrei. Per potere esprimere quindi le proprie idee furono costretti ad emigrare.
L’atrocità del nazismo raggiunse il suo apice nei campi di concentramento dove furono rinchiusi tutti gli oppositori al nazismo, politici, prigionieri di guerra, omosessuali, zingari, oltre che agli ebrei. Per questi ultimi fu riservato il trattamento peggiore, condizioni di vita disperata, sfruttati al limite della sopportazione umana.
Nei campi di sterminio furono provate le torture più terribili: dagli uomini usati come cavie negli esperimenti scientifici, agli stermini di massa nelle camere a gas e nei forni crematori.