Il "Giorno" di Parini

Descrizione approfondita del "Giorno" di Parini (3 pagine formato doc)

Appunto di kibiusa88
TESINA Ceccato Federica Classe 4^C Tesina del secondo quadrimestre IL GIORNO DI GISEPPE PARINI L'opera più importante di Parini è “Il Giorno”.
Un poema in endecasillabi sciolti che mirava a rappresentare satiricamente l'aristocrazia del tempo. Il poema ha per argomento la descrizione della giornata di un giovin signore della nobiltà milanese. Nel progetto originale doveva articolarsi in 3 parti, il Mattino, il Mezzogiorno e la Sera. Le prime due parti furono pubblicate rispettivamente nel 1763 e 1765, mentre la Sera fu più tardi sdoppiata in due : il Vespro e la Notte. Il Giorno rientra nel genere della poesia didascalica che era particolarmente diffuso nell'ambito della cultura illuministica (che aveva fatto dell'insegnamento e della divulgazione un vero e proprio ambito mentale).
Il poeta si propone come “precettor d'amabil rito “di un giovane a cui intende mostrare le attività più degne e interessanti da svolgere nel corso della giornata. Tutto il discorso del precettore è impostato in chiave ironica, e si fonda sulla figura dell'antifrasi, secondo la quale viene affermato il contrario di ciò che si vuole far intendere. In questo modo il precettore si limita a fingere di accettare il punto di vista del giovin signore e del suo mondo, perciò la via futile e vuota della nobiltà viene celebrata in termini iperbolici, come la vita eccezionale e superiore dei veri e propri “semidei terreni”; in realtà traspare dietro l'ironica enfasi celebrativa e alle spalle del “precettore” la figura del poeta, con il suo atteggiamento di condanna. L'impianto del poema, quindi, più che narrativo è descrittivo : non viene individuata una particolare vicenda, ma viene descritta una giornata tipo dell'aristocrazia, presentando tutte le varie possibilità che al giovane si offrono per occupare il suo tempo. Nel Mattino analizzando il brano “Il giovin signore inizia la sua giornata”, il poeta si presenta come amabile precettore, che intende insegnare all'aristocratico allievo il modo di riempire i giorni vuoti e noiosi della sua vita. Dopo il proemio l'esposizione vera e propria comincia con la descrizione del risveglio del contadino e dell'artigiano, giocata in contrasto con quella del risveglio del nobile, che seguirà subito dopo : la contrapposizione vuole far risaltare la vita laboriosa e virtuosa dei primi e quella vuota e corrotta del secondo. Il contadino è portatore di una serie di valori positivi(la famiglia, la laboriosità, la sobrietà, la semplicità…). Questa esaltazione del lavoro dei campi come portatore dei valori della famiglia e del lavoro entra in contrasto implicito con la figura del giovane signore ozioso e inutile alla società. La voce che racconta è quella di un narratore inattendibile, e lo si capisce dall'evidente presenza della realtà effettuale, dall'oggettività stessa dei fatti narrati e descritti , che sono tutto il contrario di come il precettore li presenta. Dietro alla sua