Tesina sul lavoro
Tesina di maturità sul lavoro: i diritti dei lavoratori, lo statuto dei lavoratori, i sindacati, la valutazione dei rischi sul lavoro, tecnologia, realismo nell'arte, verismo nella letteratura e in musica e il Pakistan (15 pagine formato doc)
TESINA SUL LAVORO: INTRODUZIONE
I lavoratori.
L’inserimento nel mercato del lavoro avviene ad un’età media più elevata rispetto agli altri paesi europei, ed è accompagnato da una sensibile riduzione dei salari d’ingresso.
Inoltre, ai più bassi salari d’ingresso non sono associati profili di carriera più rapidi, piuttosto maggiore discontinuità e imprevedibilità della vita lavorativa. Ciò si riflette anche sui processi di formazione delle nuove famiglie: negli ultimi decenni è cresciuta la quota di giovani che vive ancora nella famiglia d’origine, e i tassi di fecondità rimangono tra i più bassi in Europa.
Altro problema dei lavoratori è la questione dei licenziamenti.
“Il lavoratore non è una merce. Non lo si può trattare come un prodotto da dismettere, da eliminare per motivi di bilancio”. È quanto sottolinea monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano e presidente della Commissione lavoro, giustizia e pace della Conferenza episcopale italiana, commentando l’attuale progetto di riforma del mercato del lavoro. “Bisogna chiedersi – ha detto il vescovo in un’intervista – davanti alla questione dei licenziamenti, chiamati elegantemente, con un eufemismo, “flessibilità in uscita”, se il lavoratore è persona o merce.
Teniamo presente però che al centro di tutto ci deve essere la dignità dell’uomo e della famiglia e che il lavoro non è carità ma è dignità. Il lavoratore è colui che svolge un'attività manuale o intellettuale a scopo produttivo, in cambio di una retribuzione.
Ho scelto questa tematica perché oggi i giovani, terminato il loro percorso formativo, trovano enormi ostacoli sia ad inserirsi nel mondo del lavoro che a mantenerselo stretto, come se fosse un gioiello di inestimabile valore, quindi ho voluto approfondire i problemi che i lavoratori affrontano. L’inserimento nel mercato del lavoro avviene ad un’età media più elevata rispetto agli altri paesi europei, ed è accompagnato da una sensibile riduzione dei salari d’ingresso.
Inoltre, ai più bassi salari d’ingresso non sono associati profili di carriera più rapidi, piuttosto maggiore discontinuità e imprevedibilità della vita lavorativa. Ciò si riflette anche sui processi di formazione delle nuove famiglie: negli ultimi decenni è cresciuta la quota di giovani che vive ancora nella famiglia d’origine, e i tassi di fecondità rimangono tra i più bassi in Europa.
Altro problema dei lavoratori è la questione dei licenziamenti.
“Il lavoratore non è una merce. Non lo si può trattare come un prodotto da dismettere, da eliminare per motivi di bilancio”. È quanto sottolinea monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano e presidente della Commissione lavoro, giustizia e pace della Conferenza episcopale italiana, commentando l’attuale progetto di riforma del mercato del lavoro. “Bisogna chiedersi – ha detto il vescovo in un’intervista – davanti alla questione dei licenziamenti, chiamati elegantemente, con un eufemismo, “flessibilità in uscita”, se il lavoratore è persona o merce.
Teniamo presente però che al centro di tutto ci deve essere la dignità dell’uomo e della famiglia e che il lavoro non è carità ma è dignità. Il lavoratore è colui che svolge un'attività manuale o intellettuale a scopo produttivo, in cambio di una retribuzione.
Il lavoro rende liberi: tesina di maturità
TESINA DIRITTO AL LAVORO
Ed. civica. I diritti dei lavoratori sono sanciti dalla nostra Costituzione.
La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano.
Fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948.
Nella Costituzione vengono fissati i principi ed i fini che lo Stato si pone e vengono regolati i rapporti con e fra i cittadini e i rapporti tra i singoli organi dello stato: essa rappresenta la base della convivenza civile.
L’articolo 1 decreta: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.
L’articolo 4 decreta: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo articolo”.
Scegliere come fondamento il lavoro non è stato un caso per i padri costituenti: è stata l’espressione della volontà di riconoscere l’affermazione della personalità individuale mediante l’esercizio del diritto al lavoro. Questa scelta, così innovativa, è il punto in cui meglio si sono coniugate l’ideologia cattolica, liberale, socialista e comunista. Gli uomini che hanno scritto la Costituzione hanno sempre cercato di fondere le proprie idee, traendone il meglio, perché la democrazia italiana potesse essere in grado di garantire al cittadino le sue libertà e i suoi doveri.
La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano.
Fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948.
Nella Costituzione vengono fissati i principi ed i fini che lo Stato si pone e vengono regolati i rapporti con e fra i cittadini e i rapporti tra i singoli organi dello stato: essa rappresenta la base della convivenza civile.
L’articolo 1 decreta: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.
L’articolo 4 decreta: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo articolo”.
Scegliere come fondamento il lavoro non è stato un caso per i padri costituenti: è stata l’espressione della volontà di riconoscere l’affermazione della personalità individuale mediante l’esercizio del diritto al lavoro. Questa scelta, così innovativa, è il punto in cui meglio si sono coniugate l’ideologia cattolica, liberale, socialista e comunista. Gli uomini che hanno scritto la Costituzione hanno sempre cercato di fondere le proprie idee, traendone il meglio, perché la democrazia italiana potesse essere in grado di garantire al cittadino le sue libertà e i suoi doveri.
Tesina di maturità sul lavoro
TESINA SUL DIRITTO DEL LAVORO
Garantire il diritto al lavoro ha significato garantire dignità all’individuo, dargli la possibilità di potersi esprimere in ogni sua manifestazione. Non è un caso che l’art. 1 garantisca questo diritto, affinché l’individuo possa contribuire anche al progresso materiale e spirituale della società.
Quindi, il cittadino è sostenuto dallo Stato per l’esercizio dei suoi diritti, e lo Stato dal cittadino per il benessere materiale e spirituale della società. Viene così a crearsi uno stretto legame tra Stato e cittadino per il benessere comune. Oggi questi articoli potrebbero sembrare antiquati, tuttavia c’è da dire che è il modo di fare politica che è diventato sempre più becero (volgare), e che ha fatto sì che la Costituzione fosse, nel corso del tempo, disattesa. Quest’ultimo periodo, che ritengo il peggiore che l’Italia abbia mai attraversato, ha trasformato il lavoro come diritto in un privilegio. Purtroppo, il maggior responsabile di ciò è chi dovrebbe rappresentarci e tutelarci nelle istituzioni, ossia la politica. È ormai in uso il precariato; a poco a poco le conquiste dei lavoratori stanno venendo meno, gli imprenditori si sentono forti perché ricattano, minacciando di trasferire le imprese in posti dove il costo del lavoro è più basso.
Quindi, il cittadino è sostenuto dallo Stato per l’esercizio dei suoi diritti, e lo Stato dal cittadino per il benessere materiale e spirituale della società. Viene così a crearsi uno stretto legame tra Stato e cittadino per il benessere comune. Oggi questi articoli potrebbero sembrare antiquati, tuttavia c’è da dire che è il modo di fare politica che è diventato sempre più becero (volgare), e che ha fatto sì che la Costituzione fosse, nel corso del tempo, disattesa. Quest’ultimo periodo, che ritengo il peggiore che l’Italia abbia mai attraversato, ha trasformato il lavoro come diritto in un privilegio. Purtroppo, il maggior responsabile di ciò è chi dovrebbe rappresentarci e tutelarci nelle istituzioni, ossia la politica. È ormai in uso il precariato; a poco a poco le conquiste dei lavoratori stanno venendo meno, gli imprenditori si sentono forti perché ricattano, minacciando di trasferire le imprese in posti dove il costo del lavoro è più basso.