La tiflologia e il codice Braille
Appunto inviato da romydas88
cos'è la tiflologia, il codice Braille, il tatto e l'udito, associazioni ed enti per ciechi, la legge 138 del 2001, autonomia e integrazione del bambino non vedente a scuola (11 pagine formato doc)
La tiflologia è la scienza che si occupa di persone con deficit visivo (ipovedente e non vedente), ne studia le condizioni e le problematiche, al fine di indicare soluzioni per attuare a pieno la loro integrazione sociale e culturale.
La tiflologia si occupa dei disabili visivi con o senza altri deficit fisici o psichici. E’ quindi opportuno trattare i vari casi in modo diverso, tenendo presente l’unicità del bambino.
La disciplina tiflologica si occupa dell’educazione e della formazione psicologica delle persone cieche ed ipovedenti permettendo loro di crescere adeguatamente e di inserirsi nel gruppo dei pari.
Il tiflologo deve considerare ogni aspetto della persona senza dimenticarsi che l’aspetto psicologico e comportamentale sono condizionati dalla fisicità e dalla motricità. Egli si occupa della psicologia della persona e aiuta quest’ultima a confrontarsi e a superare la malattia nel migliore dei modi.
Sono importanti per il tiflologo la professionalità, ma anche il possesso di competenze specifiche per esaminare e studiare le malattie correlate all’handicap principale del soggetto, nonché l’esperienza sul campo con il bambino per prendere confidenza con esso ed ottenere risultati positivi.
Dalla scuola dell’infanzia all’università, per i soggetti con questi disturbi ci sono a disposizione: la consulenza informatica, il sostegno psicologico alla famiglia, la consulenza per la scelta della metodologia e degli ausili didattici tiflologici, la consulenza per la compilazione del PEI (Piano Educativo Individualizzato).
Il tiflologo deve essere a contatto anche con l’insegnante del bambino in quanto il suo compito è anche quello di mediare tra il bambino, il gruppo dei pari e la famiglia..
La tiflologia si occupa dei disabili visivi con o senza altri deficit fisici o psichici. E’ quindi opportuno trattare i vari casi in modo diverso, tenendo presente l’unicità del bambino.
La disciplina tiflologica si occupa dell’educazione e della formazione psicologica delle persone cieche ed ipovedenti permettendo loro di crescere adeguatamente e di inserirsi nel gruppo dei pari.
Il tiflologo deve considerare ogni aspetto della persona senza dimenticarsi che l’aspetto psicologico e comportamentale sono condizionati dalla fisicità e dalla motricità. Egli si occupa della psicologia della persona e aiuta quest’ultima a confrontarsi e a superare la malattia nel migliore dei modi.
Sono importanti per il tiflologo la professionalità, ma anche il possesso di competenze specifiche per esaminare e studiare le malattie correlate all’handicap principale del soggetto, nonché l’esperienza sul campo con il bambino per prendere confidenza con esso ed ottenere risultati positivi.
Dalla scuola dell’infanzia all’università, per i soggetti con questi disturbi ci sono a disposizione: la consulenza informatica, il sostegno psicologico alla famiglia, la consulenza per la scelta della metodologia e degli ausili didattici tiflologici, la consulenza per la compilazione del PEI (Piano Educativo Individualizzato).
Il tiflologo deve essere a contatto anche con l’insegnante del bambino in quanto il suo compito è anche quello di mediare tra il bambino, il gruppo dei pari e la famiglia..
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