Fascino e seduzione: tesina

FASCINO E SEDUZIONE: TESINA

Il fascino e la seduzione.

Indice: Giovenale, Apollonio Rodio, Kierkegaard, Huysmans, Oscar Wilde, Gustav Klimt, Gabriele d'Annunzio e Stalin.
Premessa. Quando i miei professori ci hanno riferito che all’esame di maturità avremmo dovuto presentare ai commissari una tesina che ci rappresentasse, mi sono sentita un po’ spiazzata. Dovevo trovare un argomento che mi interessasse e che mi coinvolgesse, se non pienamente, almeno in parte e in un primo tempo non sapevo da dove iniziare. Ho cominciato a confrontarmi con i miei compagni, ad ascoltare le loro idee e, così facendo, mi sono resa conto che avrei potuto creare una tesina sul fascino e la seduzione. Dopotutto sono armi che la gente sfodera ogni giorno per raggiungere i propri scopi.
Parlare oggi di seduzione significa contestualizzarla nella nostra specifica cultura, perché è proprio quest’ultima che ne determina non solo le abitudini ma anche lo specifico significato, per evitare fraintendimenti.

Attrazione e seduzione: tesina

TESINA SULLA SEDUZIONE LICEO LINGUISTICO

La seduzione non è banalmente la conquista erotica. Il termine deriva dal latino [se = a sé, ducere = condurre, guidare] ed indica la raffinata capacità ,
non solo erotica, di attrarre, un magnetismo in grado di sviare altre persone da intenti e distrazioni verso di sé. Per seduzione s’intende, dunque, quella specifica abilità o capacità di suscitare fascino e attrazione.
1.Giovenale : l’arte di sedurre rovina le donne Già in antichità assistiamo alle prime prese di posizione in campo sentimentale, tant’è che Giovenale, poeta latino del I secolo a. C. e noto satirico, in una delle sue satire, la satira VI, esprime una torrenziale e feroce requisitoria contro la donna, vista all’interno di quella fondamentale struttura della società che è il matrimonio.

Tesina di maturità sul piacere

TESINA SULLA SEDUZIONE LICEO SCIENTIFICO

Lo spunto è offerto dall’insano proposito di sposarsi dell’amico Postumo, che Giovenale sconsiglia vivamente. Egli infatti dipinge a tinte fosche l'universo femminile, popolato di figure in cui dominano il vizio e la perversione, giungendo a consigliare a Postumo di suicidarsi piuttosto che sposarsi.
La sua è una rassegna impietosa e improbabile di donne avide, meschine, egoiste, affamate di sesso, infedeli, avvelenatrici, assassine.
Secondo Giovenale le donne non hanno più pudicizia sin dalla fine dell’età dell’oro; anche Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, ogni notte lasciava il palazzo reale per recarsi in un lupanare.