Fedro e Seneca tra silenzio e schiavitù: tesina
Tesina su Fedro e Seneca. La fabula (stuttura e contenuti); Seneca e le sue opere principali (14 pagine formato doc)
FEDRO E SENECA: TESINA
Fedro e la Fabula.
Nel panorama letterario latino Fedro è il primo ad essersi consapevolmente dedicato al genere favolistica. Nella sua opera egli dà voce ai ceti subalterni, a quelli che non hanno diritto di parola, in genere assenti dalla tradizione culturale ufficiale. Nelle fabule gli animali esprimono i pensieri e i problemi degli umili, che vedono spesso negati i propri diritti. La sua è la voce de “silenzio”, una voce che seppure mediata, poiché di essa si fa interprete il poeta, acquista un particolare rilievo nella ricostruzione storico-letteraria del passato.Fedro: biografia, opere e stile
FEDRO FAVOLE
Dalla sua stessa opera apprendiamo che Fedro, la cui vita è da collocare tra il 20 a.C.
e il 50 d.C., era probabilmente nativo della Pieria (in Tessaglia). Vive a Roma tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., giunto a Roma probabilmente come schiavo in giovane età, poi affrancato e divenuto liberto di Augusto. Poche notizie si hanno della sua vita, in massima parte attinta dalla sua opera. Egli si dedicò duramente l’impero di Tiberio alla scrittura di favole esotiche in versi, a causa delle quali cadde in disgrazia presso il potente ministro Seiano, che gli intentò un falso processo dal quale non riuscì mai a riabilitarsi del tutto. Dovette dunque cercare la protezione di ricchi liberti, ai quali dedicherà gli ultimi tre libri delle Favole.Egli scrive cinque libri di Favole, che ci sono giunti incompleti, con un totale di 93 Fabulae in senari giambici. Dalla sua opera inoltre sappiamo che Fedro afferma che la servitus obnoxia, ossia la servitù esposta a tutti i pericoli, spinge a trasporre il proprio mondo interiore in favole e a schivare con ingegnose trovate le calunnie. Lamenta poi di essere stato vittima di Seiano, il potente prefetto del pretorio che rappresenta a Roma la massima autorità, esercitata in modo crudele e dispotico.
FEDRO OPERE
L’intento poetico di Fedro è esposto con essenzialità e chiarezza nel prologo del primo libro della sua raccolta di favole: tradurre in latino le favole di Esopo in versi senari giambici. Il lettore ne trarrà due vantaggi: sorriderà divertito e ne trarrà qualche saggio insegnamento. In effetti il genere della favola nasce in Grecia con Esopo nel VI secolo a.C. Tuttavia, prima di Fedro nella letteratura latina si erano già accostati al genere della favola anche Lucilio e successivamente Orazio. Ma solo con Fedro la favola acquista una dimensione autonoma. Da Esopo Fedro eredita comunque la tendenza al racconto di fantasia i cui protagonisti, perlopiù animali, sono allegorie del mondo umano.