Cecità e conoscenza: tesina
Appunti per una tesina di letteratura italiana e di arte sulla cecità e conoscenza. Collegamenti con il mito di Edipo, Saramago, Modigliani e D'Annunzio (18 pagine formato docx)
CECITA' E CONOSCENZA: TESINA DI LETTERATURA ITALIANA
Appunti per la tesina sulla cecità e conoscenza: mito di Edipo, Saramago e D'Annunzio.
Cecità e conoscenza. La scelta dell’argomento della tesina è avvenuta dopo la visione del film “ Rosso come il cielo” un film del 2005, diretto dal regista Cristiano Bortone.Il film mostrava come la cecità fosse una condizione per percepire la realtà che ci circonda con modalità diverse rispetto a come noi siamo abituati ad interagire e, a volte, con una sensibilità più accentuata.
Dopo questa esperienza ho cercato nell’antichità quei personaggi che fossero stati privati della vista e ho individuato le caratteristiche che il mito attribuiva loro.
Il primo personaggio è stato Tiresia che era stato condannato alla cecità perché aveva scoperto il segreto degli dei (ci sono varie versioni sulla motivazione) ma gli viene concessa la veggenza.
Cecità di Saramago: recensione
TESINA SULLA CECITA': COLLEGAMENTI
Questo personaggio rappresenta il pensiero dell’antichità che puniva il mortale che osava svelare il mistero del divino, a Tiresia si concede un altro tipo di conoscenza che, però, è rivolta agli uomini donandogli anche una vita oltremodo longeva.
Anche dopo la morte, Tiresia, conserva il dono della profezia, infatti, quando Odisseo venne mandato al confine della terra dalla maga Circe a consultare l'ombra di Tiresia, l'unica che avesse conservato i doni profetici, privilegio donatole da Atena o da Zeus o da Persefone. Tiresia era ancora in grado di fare le sue predizioni e dopo ave bevuto il sangue della pecora uccisa da Odisseo, gli narrò tutto quello che gli sarebbe accaduto durante il viaggio verso Itaca, della sua reggia occupata dai pretendenti di Penelope e della sua vittoria contro questi.
Egli diventa il mediatore tra gli uomini e gli dei anche se non sarà sempre creduto dagli uomini che sono legati alla materialità della terra e sono distratti dall’infinita varietà delle cose che vedono.
Amedeo Modigliani: tesina
CECITA' SARAMAGO TESINA
TIRESIA: celebre indovino tebano, figlio di Evere discendente di Udeo, uno degli Sparti, e della ninfa Cariclo.
Appare come personaggio di primo piano in molti cicli mitologici greci, spesso associato con la figlia Manto, anch'essa indovina. Sulla sua cecità vi sono due diverse versioni. Secondo alcuni sua madre, una ninfa nelle grazie di Atena, si bagnava con la dea in una sorgente. Un giorno il giovane Tiresia che cacciava nei pressi della sorgente vide Atena nuda. La dea immediatamente gli coprì gli occhi con le mani accecandolo. Per consolare Cariclo disperata per il castigo inflitto al figlio, Atena gli fece dono della profezia e gli donò anche un bastone di corniolo, che lo guidasse al posto degli occhi.Secondo l'altra versione, Tiresia vide un giorno sul monte Cillene (oppure sul Citerone) due serpenti che si accoppiavano. Con il bastone li colpì uccidendo la femmina e immediatamente fu trasformato in donna. Sette anni dopo, passeggiando nello stesso punto, vide ancora una volta una coppia di serpenti che si accoppiava. Colpì il maschio e riacquistò il sesso primitivo. La sua disavventura lo aveva reso celebre e, un giorno in cui Zeus ed Era discutevano per stabilire se dai rapporti sessuali traesse più piacere la donna oppure l'uomo e, non essendo in grado di definire la questione, consultarono Tiresia, l'unica creatura al mondo in grado di fornire una risposta data la sua esperienza personale. Tiresia, senza esitare, dichiarò che se il piacere amoroso si componeva di dieci parti, la donna ne aveva nove, e l'uomo una sola. Furibonda, Era lo accecò. Zeus non potè rimediare al gesto della sua sposa, ma cercò di ripagare Tiresia facendogli dono dell'infallibile profezia basata sulla sua capacità di comprendere il linguaggio degli uccelli, e gli accordò il privilegio di vivere a lungo (sette generazioni umane, si dice).