Giorgio Bassani e Il giardino dei Finzi-Contini: riassunto
Riassunto e commento del romanzo Il giardino dei Finzi-Contini e della vita di Giorgio Bassani (16 pagine formato pdf)
GIORGIO BASSANI IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI
Figlio di Dora e del medico Enrico Bassani, fratello di Paolo e Jenny, trascorre l'infanzia a Ferrara. Nel 1934 consegue la maturità al liceo classico L. Ariosto di Ferrara. Inizialmente mostra un vivo interesse per la musica, ma presto rinuncia a questa passione per dedicarsi alla letteratura. Nel 1935 si iscrive alla facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, che frequenta da pendolare e dove, nonostante le leggi razziali, si laurea nel 1939. Nel 1940 esce la sua prima opera Una città di pianura, che per sfuggire alle leggi razziali pubblica sotto lo pseudonimo di Giacomo Marchi. Da questo momento Bassani diventa un attivista politico clandestino; questa attività, nel 1943, gli costa un breve periodo di arresto. Lo stesso anno sposa Valeria Sinigalliae lascia Ferrara a favore di Firenze e, subito dopo, di Roma, dove trascorrerà il resto della vita come scrittore e uomo pubblico. Nel 1944 pubblica le poesie Storie dei poveri amanti e altri versi, nel 1947 scrive una seconda raccolta di versi Te lucis ante. Nel 1948 Marguerite Caetani, che fonda e cura la
pubblicazione della rivista letteraria Botteghe Oscure, invita Bassani a redigerla. Al 1953 risale Passeggiata prima di cena, al 1954 Gli ultimi anni di Clelia Trotti. Lo stesso anno diventa anche redattore della rivista Paragone, fondato nel 1950 da Roberto Longhi.
Nel 1956 pubblica le Cinque storie Ferraresi, con le quali vince il Premio Strega di quell'anno. Nel 1957 è vicepresidente della RAI e presidente di
Italia Nostra nonché docente di Storia del Teatro all'Accademia nazionale di Arte Drammatica a Roma. Al 1958 risale la pubblicazione de Gli occhiali d'oro in cui illustra l'omosessualità quale motivo di emarginazione. In qualità di consulente e direttore editoriale della Feltrinelli, Bassani riesce a far pubblicare Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il giardino dei Finzi-Contini: riassunto per capitoli
IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI: COMMENTO
Nel 1959 pubblica Le storie ferraresi, che raccoglie il meglio della sua produzione narrativa. Collabora alle più prestigiose riviste e ad alcune testate giornalistiche di alto livello: Approdo, La Fiera letteraria, Letteratura, Nuovi Argomenti, Il Mondo.
Il massimo successo editoriale lo ottiene nel 1962, con la pubblicazione de Il giardino dei Finzi-Contini; Vittorio De Sica ne farà una trasposizione cinematografica dalla quale Bassani terrà sempre le distanze. Seguono la pubblicazione di Airone, 1968 (vincitore del Premio Campiello), e de Il Romanzo di Ferrara, 1974 (nel 1980 nella sua versione definitiva). Nel 1982 pubblica la raccolta di tutte le sue poesie in In rima e senza e nel 1984 la raccolta di tutti i suoi saggi e le sue riflessioni critiche in Di là dal cuore.
Altre pubblicazioni: Storie dei poveri amanti e altri versi, 1945; Un'altra libertà, 1951; Le parole preparate, 1967; L'odore del fieno, 1972; In gran segreto, 1978. Muore a Roma il 13 aprile 2000 dopo un lungo periodo di malattia, segnato anche da dolorosi contrasti all'interno della sua famiglia. È sepolto a Ferrara nel cimitero ebraico-israelitico, dove, dal 2003, Ferrara Arte ha voluto ricordarlo offrendo un bronzo plasmato appositamente realizzato
dall'artista Arnoldo Pomodoro. Sempre a Ferrara gli è stata intitolata la Biblioteca comunale del Barco, mentre a Codigoro - dove Bassani ambientò l' Airone - trovano sede la Biblioteca comunale Giorgio Bassani e la Fondazione Giorgio Bassani. Nella Biblioteca è stato ricostruito lo studio dello scrittore, con il primo nucleo della sua biblioteca privata - circa 1.500 volumi - e molti oggetti personali dello scrittore.
Il giardino dei Finzi-Contini: trama
IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI: TRAMA
Il Giardino dei Finzi-Contini Venne pubblicato nel 1962 a Torino e rappresenta il primo vero romanzo di Giorgio Bassani, vincitore del premio Viareggio di quell'anno.
Dal romanzo è stato tratto il film omonimo, diretto da Vittorio De Sica e vincitore, nel 1971, dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino. La trama. La decisione di raccontare la storia della famiglia Finzi–Contini viene presa dal narratore, che ci sta pensando da anni, una domenica d'aprile del 1957, durante una gita di fine settimana alle antiche tombe degli etruschi, che gli ricordano la cappella funebre dei Finzi–Contini, un'agiata famiglia ebrea, nel cimitero di Ferrara. La famiglia Finzi–Contini viveva in una grande casa, con un grande giardino, in Corso Ercole I d'Este. La famiglia era composta da cinque persone: il professor Ermanno, sua moglie Olga, i figli Alberto e Micol e la nonna: la signora Regina. Giorgio aveva poche occasioni per vedere Alberto e Micol; iniziò a conoscerli quando, con l'entrata in vigore delle leggi razziali del 1938, essi decidono di aprirsi con gli altri ragazzi ebrei. Nell'estate del 1939 Alberto invita Giorgio a casa sua per fare una partita di tennis assieme ad altri amici del club tennistico di Ferrara dal quale erano stati cacciati, in quanto di origini ebraiche. Da questi incontri comincerà il rapporto affettivo che legherà l'autore alla giovane Micol (sorella di Alberto), anche se non corrisposto; le frequenti passeggiate a due nel giardino, le lunghe telefonate illudono il giovane, ancora immaturo.