Tecnologia: rettifica

E' una dettagliata ricerca sui modi di rettificatura in meccanica applicata praticamente (7 pagine formato doc)

Appunto di pilozza
Ricerca di tecnologia Ricerca di tecnologia ITIS Magistri Cumacini A.S.
2004/05 Classe 3^b meccanica Biban Guido Cirillo Alessio Pasqualetto Fabio Tagliabue Luca Ricerca di tecnologia INDICE GENERALITA' La lavorazione di rettifica consiste nell'asportazione di materiale sotto forma di molti trucioli di piccolissime dimensioni, mediante utensili chiamati mole, per l'ottenimento di superfici di elevata finitura, precisione dimensionale e di forma. L'asportazione di materiale avviene per azione di un elevato numero di grani abrasivi distribuiti nella massa della mola e mantenuti nella forma desiderata grazie ad un legante. L'asportazione di truciolo con la mola è la sola operazione di taglio e viene eseguita su superfici precedentemente lavorate con trattamenti termici, sulle quali sia stato lasciato un soprametallo di decimi o centesimi di millimetro di spessore.
Il processo di rettifica è inoltre caratterizzato dai seguenti aspetti: Azione contemporanea dei grani abrasivi con geometria irregolare, ma assimilabili a piccoli utensili, che agiscono a velocità di taglio molto più elevate di quelle impiegate nelle altre lavorazioni; Un'elevata temperatura nella zona di contatto tra pezzo e mola; Nella rettifica di acciai, i microtruccioli così prodotti e ad alta temperatura reagiscono con l'ossigeno dell'atmosfera in modo esotermico: questo provoca la loro fusione a rapida solidificazione. La proiezione di tali trucioli incandescenti da parte della mola è caratteristica della rettifica; L'aumento di temperatura del pezzo rettificato, se non adeguatamente controllato con abbondante fluido da taglio, può provocare importanti trasformazioni strutturali: cricche di origine termica, bruciature, ossidazioni ad alta temperatura e tensioni residue. Per quanto riguarda i moti necessari all'operazione di rettifica, quello di taglio è sempre posseduto dalla mola ed è di tipo rotatorio continuo. Per gli altri moti occorre distinguere tra la rettifica in tondo (superfici cilindriche o coniche esterne e interne) e rettifica in piano, che rappresentano le operazioni più comuni. Ecco alcuni esempi di superfici rettificabili: a) superficie cilindrica esterna; b) superficie conica esterna; c) superficie cilindrica o conica interna; d) sballamenti; e) superfici piane; f) superfici di accoppiamenti a coda di rondine; g) superfici di scanalatura rettilinea; h) filettatura. Nel caso di rettifica in tondo per esterni o per interni, il moto di alimentazione è di due tipi: uno rotatorio continuo posseduto sempre dal pezzo, l'altro è rettilineo posseduto dal pezzo, in genere parallelo all'asse della mola. Quest'ultimo può essere posseduto dalla mola con andamento trasversale rispetto all'asse del pezzo, nel caso di rettifica di superfici di limitata lunghezza (rettifica a tuffo). Il moto di appostamento è sempre posseduto dalla mola ed è rettilineo intermittente, cioè avviene quando la mola non è in contatto con il pezzo, al termine di ogni passata. operazioni di rettifica in