La fecondazione assistita
Approfondimento su tutte le tecniche di fecondazione assistita e relative caratteristiche (22 pagine formato doc)
La
gravidanza naturale
Lo spermatozoo entra nell'ovocita: da qui inizia il cammino di un manipolo di cellule. Lo spermatozoo che entrerà nell'ovocita per fecondarlo deve avere davvero delle speciali capacità di resistenza: vincendo una gara con milioni e milioni di concorrenti, riesce infatti a portare a compimento un'impresa veramente ardua. Quest'autentica ecatombe dipende da diversi fattori: il muco acido presente in vagina, rende quell'ambiente ostile alla sopravvivenza degli spermatozoi e inoltre non tutti sono costituzionalmente adatti all'impresa. Con tutti quelli che si presentano all'esterno dell'ovocita all'interno della tuba, e lo circondano affollandosi tutto intorno, solo uno riuscirà a penetrare al suo interno.
Dopo il suo ingresso, la testa dello spermatozoo "vincitore" (che contiene i ventitré cromosomi che andranno ad unirsi con i 23 contenuti nel nucleo dell'ovocita) si separa dalla coda e si ingrandisce diventando il pronucleo maschile; quello femminile è rappresentato dal nucleo dell'ovocita maturo. L'unione dei due pronuclei, con il conseguente mescolamento dei cromosomi materni e paterni, sancisce la fecondazione e la formazione dello zigote (è la cellula primordiale di ogni essere umano). È solo dopo questo incontro che si può parlare di fecondazione. L'ovulo fecondato deve ora attraversare la tuba, per arrivare nell'utero. Ma ciò non è affatto una cosa semplice: almeno la metà degli ovuli fecondati soccomberà lungo il percorso e dunque, in molti casi, non ci sarà nessuna gravidanza.
Durante questo momento, l'ovulo si modifica profondamente: si segmenta in unità più piccole che finiscono per costituire una morula, ossia una sorta di "grappolo" di cellule. Ed è la morula a entrare nell'utero, tre giorni dopo la fecondazione; prima che questo avvenga, però, la morula subisce un'altra trasformazione: al suo interno si forma una cavità, che la cambia in una blastocisti. Se la si esamina con attenzione, si vede che questa è costituita in sostanza da tre parti:
- una massa cellulare interna, che darà origine all'embrione e ad alcuni tessuti di sostegno all'embrione;
- una cavità, ripiena di liquido;
Lo spermatozoo entra nell'ovocita: da qui inizia il cammino di un manipolo di cellule. Lo spermatozoo che entrerà nell'ovocita per fecondarlo deve avere davvero delle speciali capacità di resistenza: vincendo una gara con milioni e milioni di concorrenti, riesce infatti a portare a compimento un'impresa veramente ardua. Quest'autentica ecatombe dipende da diversi fattori: il muco acido presente in vagina, rende quell'ambiente ostile alla sopravvivenza degli spermatozoi e inoltre non tutti sono costituzionalmente adatti all'impresa. Con tutti quelli che si presentano all'esterno dell'ovocita all'interno della tuba, e lo circondano affollandosi tutto intorno, solo uno riuscirà a penetrare al suo interno.
Dopo il suo ingresso, la testa dello spermatozoo "vincitore" (che contiene i ventitré cromosomi che andranno ad unirsi con i 23 contenuti nel nucleo dell'ovocita) si separa dalla coda e si ingrandisce diventando il pronucleo maschile; quello femminile è rappresentato dal nucleo dell'ovocita maturo. L'unione dei due pronuclei, con il conseguente mescolamento dei cromosomi materni e paterni, sancisce la fecondazione e la formazione dello zigote (è la cellula primordiale di ogni essere umano). È solo dopo questo incontro che si può parlare di fecondazione. L'ovulo fecondato deve ora attraversare la tuba, per arrivare nell'utero. Ma ciò non è affatto una cosa semplice: almeno la metà degli ovuli fecondati soccomberà lungo il percorso e dunque, in molti casi, non ci sarà nessuna gravidanza.
Durante questo momento, l'ovulo si modifica profondamente: si segmenta in unità più piccole che finiscono per costituire una morula, ossia una sorta di "grappolo" di cellule. Ed è la morula a entrare nell'utero, tre giorni dopo la fecondazione; prima che questo avvenga, però, la morula subisce un'altra trasformazione: al suo interno si forma una cavità, che la cambia in una blastocisti. Se la si esamina con attenzione, si vede che questa è costituita in sostanza da tre parti:
- una massa cellulare interna, che darà origine all'embrione e ad alcuni tessuti di sostegno all'embrione;
- una cavità, ripiena di liquido;