Tesina maturità sul dolore

Tesina di maturità sul dolore per liceo scientifico. Collegamenti tra le seguenti materie: Latino, Italiano, Filosofia, Storia, Arte e Inglese (8 pagine formato doc)

TESINA SUL DOLORE: COLLEGAMENTI

Tesina di Maturità sul dolore per Liceo Scientifico
Il dolore:
-    Latino: Seneca / S.Agostino
-    Italiano: Ungaretti / Montale / carrellata generale
-    Filosofia: Schopenhauer /Freud
-    Storia: la crisi del 1° dopoguerra
-    Arte: Munch
-    Inglese: Eliot.

L'uomo e il dolore: tesina maturità


TESINA SUL DOLORE, LICEO SCIENTIFICO

Tema eterno di riflessione è la presenza nel mondo del dolore e del male: dalla tragedia al filone platonico e neoplatonico (che ripone la felicità nell’aldilà e nel possesso del Bene assoluto e divino), dal giansenismo di Pascal a Rousseau, fino a più moderni intellettuali.

Non solo ogni essere umano ma ogni creatura vivente lo ha provato: chi in modo acuto e atroce, chi meno, però tutti ne sappiamo qualcosa.

Non è poi solo il problema del dolore in generale che ci tormenta quanto il significato che noi uomini cerchiamo di dare a questo dolore. Perché, infatti, ci chiediamo, dobbiamo soffrire? Perché deve soffrire, soprattutto, l'innocente? Perché, se c'è un Dio, permette tanto dolore e la sofferenza dei giusti?

Tesina multidisciplinare sul dolore


IL DOLORE TESINA, INTRODUZIONE

Vediamo come gli intellettuali hanno affrontato la questione, partendo dal mondo antico ed in particolare: da Seneca. Seneca risponde a questa domanda, postagli ipoteticamente da Lucillio, nel “De Providentia” dicendo che ai buoni e ai giusti non capitano mali, ma solo disagi. Il dolore è un disagio, non un male. Il buono riesce a trasformare il disagio in una cosa sopportabile, che non lo turba, che lo accresce nella virtù: allora solo superando prove e ostacoli sempre maggiori, si diventa più forti interiormente. E’ un eroismo derivante da una visione atletica dell’uomo, un’idea stoica-morale ed epicureista del saggio, che va alla ricerca della libertà contro le passioni e i desideri irrazionali che da ogni parte lo aggrediscono e lo minacciano. La sola infelicità è il non avere possibilità di mettere alla prova le proprie forze, la propria resistenza.
Per raggiungere la sapientia, allora, ci si deve impegnare a tempo pieno nella lotta, contro gli impulsi, privandolo della pace dell’anima (che ritroverà solo con la morte). Non rimane che ricercare la virtù, attraverso la teoria epicurea del “vivi nascosto”.