La “belle époque” dell’Italia di fine secolo
Tesina conclusiva interdisciplinare per esame di maturità sull'Italia di fine '800 (31 pagine formato doc)
L’ora del socialismo L’inizio del ventesimo secolo fu segnato dal moltiplicarsi dei Sindacati e delle Camere del lavoro, nonché da una brusca impennata della curva degli scioperi: nel 1901 gli scioperi furono 1034 con 189.271 partecipanti e nel 1902 essi furono 801 con 196.699 partecipanti, cifre che non erano neppure paragonabili con quelle degli anni precedenti che di rado superavano l’ordine di qualche migliaio.
Il maggiore beneficiario di questo improvviso e larghissimo risveglio della coscienza democratica delle masse fu naturalmente il Partito socialista, il partito cioè che scriveva sulla sua bandiera il principio della lotta di classe. Ma non erano solo gli operai e i contadini ad accorrere nelle file del partito: quest’ultimo e i suoi capi esercitavano un forte potere di attrazione anche su larghi strati della piccola e media borghesia. L’intellighenzia era poi, specialmente la più giovane, largamente guadagnata agli ideali del socialismo: tra questi anche lo scrittore Edmondo De Amicis e il poeta Giovanni Pascoli.