Tesina di maturità sulla deformazione del tempo e memoria come ricordo

Percorso multidisciplinare e mappa concettuale sulla deformazione del tempo e memoria come ricordo: Dalì, "La persistenza della memoria", Sant'Agostino, il tempo, Relatività di Einstein, misurazione del tempo, Bergson: il tempo come durata; memoria, ricordo-immagine e percezione, "Waiting for Godot" di S.Beckett, Svevo, "La coscienza di Zeno", poesia "Non recidere forbice quel volto" di Montale e la Shoah e la giornata della memoria (7 pagine formato doc)

TESINA DI MATURITA' SULLA DEFORMAZIONE DEL TEMPO E MEMORIA COME RICORDO

La deformazione del tempo e la memoria come ricordo: tesina multidisciplinare.

La deformazione del tempo e la memoria come ricordo - Quest’opera mi ha colpito particolarmente per l’apparente stravaganza del soggetto e della sua rappresentazione (a chi mai sarebbe venuto in mente di dipingere orologi “molli”) e a mio parere è emblematica nel mio percorso sulla deformazione del tempo e sulla memoria. In questo dipinto (La persistenza della memoria) di Salvador Dalì il tempo, inteso nella razionale successione di istanti meccanicamente determinati, viene messo in crisi dalla memoria umana. La dilatazione o la contrazione del senso del tempo è una caratteristica che dipende dalla singola individualità, ma è sensazione certamente universale quella di avvertire lo scorrere del tempo secondo metri assolutamente personali.

TESINA SUL RICORDO: COLLEGAMENTI

L’opera, dal titolo originario Gli orologi molli, è stata ribattezzata La persistenza della memoria:
Dalì, infatti, per dare una forma diversa a cose reali si serve delle interpretazioni della memoria e delle deformazioni ulteriori fornitegli da un ricorso cosciente ai ricordi modificati dal tempo.

Il tempo è simboleggiato in modo abbastanza esplicito dagli orologi, elementi deformabili e deformanti che indicano, in ultima analisi, l’irrealtà dell’esistenza.
Questi tre orologi sul punto di sciogliersi al sole – mentre un quarto, ancora chiuso nel suo coperchio dorato, è assaltato da un cumulo di formiche brulicanti – rappresentano l’aspetto psicologico del tempo, il cui trascorrere, nella soggettiva percezione umana, assume una velocità e una connotazione diversa, interna, che segue solo la logica dello stato d’animo e del ricordo. (ARTE)
Questa nuova concezione del tempo, visto in modo soggettivo e non più come parametro assoluto, è una diretta conseguenza della teoria della relatività elaborata da Albert Einstein nel 1905: stabilendo che il tempo e con esso anche lo spazio non sono grandezze di valore assoluto ma relative al sistema di riferimento, vengono messi in crisi i principi su cui si erano rette, fino alle soglie del ‘900, le scienze della natura – in particolare la fisica e la scienza dell’uomo.

Tesina di maturità sulla memoria

TESINA MEMORIA

L’unica certezza per la fisica, prima della rivoluzione apportata da Einstein, era che, come aveva sostenuto Newton, “il tempo vero, assoluto, matematico, per proprio conto e per sua natura fluisce uniformemente senza riferimento ad alcunché di esterno”. I primi problemi della meccanica classica sono cominciati a causa delle equazioni di Maxwell, per mezzo delle quali è possibile dedurre per via teorica il valore numerico di c, che risulta lo stesso in tutti i sistemi di riferimento, qualunque sia la loro velocità relativa. Per la meccanica classica tale comportamento è inaccettabile: infatti le trasformazioni di Galileo prevedono che un oggetto, la cui velocità in un sistema di riferimento S è u, abbia velocità u’=u-v in un altro sistema di riferimento S’, con velocità v.  Per superare questa incongruenza almeno una delle due teorie doveva essere modificata: a essere modificata, e in modo radicale, sarà la meccanica.