Tesina maturità sul gioco tra storia, pedagogia e scienza
Tesina maturità sul gioco per il liceo scientifico: l'importanza dell'attività ludica nello sviluppo del bambino e la sua evoluzione nel corso della storia (26 pagine formato pdf)
TESINA MATURITA' SUL GIOCO
Il gioco tra storia, pedagogia e scienza.
Esame di stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu”. Liceo Scientifico.Indice
1. Premessa
2. Che cos’è il gioco?
3. L’importanza del gioco nello sviluppo del bambino
3.1. Freud e il gioco
4. Il gioco e il giocattolo nella storia
4.1. L’età antica
4.1.1. Marziale e il gioco nella società romana
4.2. Il Medioevo
4.3. Il Rinascimento
4.4. Il Seicento e il Settecento
4.5. L’Ottocento e il Novecento
4.6. La pedagogia moderna
5. La scienza dei giochi
5.1. Il pallone e la fisica del calcio
5.1.1. Effetto Magnus e legge di Bernoulli
5.2. Il telescopio
5.2.1. I diversi tipi di telescopi
5.3. Gli Shangai
5.3.1. Le strutture reciproche in architettura
5.3.2. Gli Sciangai appendiabiti e il design italiano
6. Bibliografia e sitografia
Tesina maturità sul gioco d'azzardo
TESINA SUL GIOCO INFANTILE
1. Premessa
La scelta di questo argomento deriva da un personale momento di riflessione puramente casuale circa il gioco. Più precisamente l’ispirazione è sorta quando, mentre consultavo un articolo di una rivista che trattava i molteplici legami esistenti tra i giochi e il mondo della scienza, mi sono reso conto del fatto che comunemente si tende a sottovalutare l’importanza dei giochi. Per cui ho deciso di effettuare una ricerca più approfondita riguardo la cultura ludica per comprenderne la reale importanza.
Di seguito esporrò sinteticamente i dati più interessanti che ho reperito circa l’evoluzione del gioco nella storia e la sua importanza per lo sviluppo psicofisico del bambino. Inoltre tratterò una breve analisi degli aspetti scientifici di alcuni giocattoli piuttosto comuni.
«L’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca»
Friedrich Schiller, Lettere sull’educazione estetica dell’uomo, 1795
Johann Christoph Friedrich von Schiller è stato un poeta, filosofo, drammaturgo e storico tedesco. Nelle Lettere sull’educazione estetica dell’uomo elabora la sua estetica ponendo in primo piano il problema dell’armonia delle facoltà umane; così egli propone come conciliazione l’educazione alla bellezza come medium verso l’unità dell’uomo.
Tema sul gioco
IL GIOCO TESINA DI MATURITA'
Secondo il punto di vista di Schiller, solo mediante il gioco l’uomo può liberare la propria mente da condizionamenti esterni, poiché il gioco non ha altra finalità che il gioco stesso. Tuttavia Schiller assegna al gioco una prospettiva prettamente filosofica, direttamente correlata alla sua estetica.
Nelle sue Lettere, la conciliazione tra sensibilità e ragione viene affidata al sentimento del bello. Poiché la bellezza è data dall’equilibrio tra sensibile e sovrasensibile, l’uomo può raggiungere la propria completezza, data dall’insieme di bello e buono, tramite l’educazione estetica, il cui mezzo fondamentale di cui si serve è proprio il gioco. Nelle attività ludiche, infatti, sensibilità e intelletto, materia e forma, esteriorità e interiorità, essendo duplici aspetti inseparabili di una sola attività, sono sempre espressione di bellezza.
Il concetto schilleriano di gioco va tuttavia inteso in un senso più ampio che include anche l’arte, anch’essa atto libero e non obbligato, che diventa la maestra dell’umanità in quanto libera dalla soggezione al peso della realtà e insegna quella creatività che è la libera costruzione della propria persona.
Sebbene banalizzata rispetto alla concezione schilleriana, nel linguaggio comune la parola gioco conserva l’accezione di attività gratuita, più o meno fittizia, che procura un piacere di tipo particolare.
Il gioco infantile: tema di pedagogia
TESINA SUL GIOCO LICEO SCIENTIFICO
2. Che cos’è il gioco?
Nelle scienze del comportamento, per gioco si intende un’attività volontaria e intrinsecamente motivata, svolta da individui di ogni età e di ogni ceto sociale a scopo ricreativo. I giochi possono coinvolgere un solo giocatore oppure prevedono una competizione tra due o più partecipanti. Essendo un tratto fondamentale della natura umana e non solo, il gioco è studiato da numerose discipline le quali presentano diversi punti di contatto con la ludologia, ossia lo studio dei giochi in sé.
Il primo a parlare di gioco in modo sistematico ed organico fu Johan Huizinga (storico olandese 1872 – 1945) nel suo saggio del 1939 “Homo Ludens”, pubblicato in Italia nel 1946.
Huizinga sostiene che la società umana sorge e si sviluppa nel gioco e come gioco, tesi che risulta innovativa perché, rispetto al passato, il gioco è considerato fenomeno culturale e non funzione biologica, in quanto contiene un senso e il piacere da esso derivante va oltre ogni tentativo di darne logica giustificazione.