Gli intellettuali e la guerra: tesina maturità

Percorso multidisciplinare per l'esame di maturità sugli intellettuali e la guerra: Prima Guerra mondiale, Futurismo, Guernica di Picasso, War Poets e parallelo tra Kant e Hegel (13 pagine formato pdf)

Appunto di ladyaliena92

GLI INTELLETTUALI E LA GUERRA: TESINA MATURITA'

Tesi d'esame.

Filosofia: Gli intellettuali e la guerra; Tra il pacifismo di Kant e il giustificazionismo di Hegel; Storia: Prima guerra mondiale; Inglese: War Poets: different attitudes to war; Italiano: Futurismo, l'esaltazione della guerra; Arte: Guernica di Picasso: contro tutte le guerre.
La guerra è un fenomeno molto articolato, e la sua complessità è testimoniata dalla molteplicità delle interpretazioni che ne sono state date, sia nel tentativo di scoprirne le cause per eventualmente poterla eliminare, sia nella convinzione di una sua funzione benefica per l'umanità.
FILOSOFIA - “Polemos (guerra) è di tutte le cose padre, di tutte re, e gli uni rivela dei e gli altri uomini, gli uni fa schiavi e gli altri liberi”. (Eraclito)
Il pensiero del filosofo greco viene parzialmente condiviso da Kant, che nello scritto Per la pace perpetua afferma sì che lo stato di natura, o “status naturalis”, tra gli uomini è uno stato di guerra, in quanto è costante la minaccia di un probabile scoppio delle ostilità tra loro, ma propone una struttura mondiale atta a favorire la pace tra i popoli, organizzata sulla base di tre articoli che riguardano rispettivamente il diritto pubblico interno, il diritto
internazionale e il diritto da lui chiamato cosmopolitico.

La guerra: tesina di maturità

INTELLETTUALI ITALIANI E PRIMA GUERRA MONDIALE

Quest'ultimo definisce i diritti degli stati nei rapporti fra loro e con i singoli individui all'interno di uno stato sovranazionale detto “civitas gentium”.
1.

la costituzione di ogni stato deve essere repubblicana
2. il diritto internazionale deve essere fondato su un federalismo di liberi stati
3. il diritto cosmopolitico deve essere limitato alle condizioni dell'ospitalità universale (cioè al diritto per ciascuno di muoversi liberamente e proporre relazioni commerciali con i cittadini di altri stati, come passo preliminare per l'istituzione di una costituzione civile mondiale). Solo la repubblica può perseguire il fine della pace perpetua, perché qualora si delinei l'eventualità che lo Stato possa entrare in guerra è il cittadino ad avere l'ultima parola, e
siccome in ogni guerra la sola a rimetterci è la popolazione, sarà essa a scegliere cosa fare. Per Kant la guerra è giustificabile solo fintanto che l'uomo e lo Stato si trovano nello stato di natura e non sono retti da leggi, mentre poi sarà il diritto internazionale a disciplinare i rapporti tra i vari Stati.

RAPPORTO TRA INTELLETTUALE E POTERE

Al contrario Hegel cerca di dare una giustificazione filosofica alla guerra, e non crede nella possibilità di un diritto internazionale capace di regolare i rapporti fra Stati, esaminarne le eventuali pretese e risolverne i conflitti, in quanto non esiste niente al di sopra dello Stato se non la storia, che ha come suo momento strutturale e necessario proprio la guerra. Ed è tramite la guerra che il popolo che via via incarna meglio lo Spirito Assoluto riesce a dominare su tutti gli altri, e solo con essa si possono risolvere le controversie nate tra i vari Stati, preservando inoltre i popoli dalla fossilizzazione che si avrebbe a causa della pace perpetua tanto agognata da Kant.