La coltivazione del pesco: tesina di maturità

Tesina interdisciplinare sul pesco per l'Istituto Tecnico Agrario. Le materie trattate sono: area di progetto, biologia applicata, chimica, costruzioni rurali, estimo, inglese, italiano e storia (33 pagine formato pdf)

Appunto di delellisandrea

LA COLTIVAZIONE DEL PESCO: TESINA DI MATURITA'

Il Pesco: tesina.

Materie trattate: Area di Progetto, Biologia, Chimica, Costruzioni Rurali, Estimo, Inglese, Italiano, Storia.
Il Pesco. Il pesco è una Rosacea originaria della Cina settentrionale dove si trova allo stato selvatico. Le piante di pesco comune possono raggiungere i 3-6 metri di altezza, assumono una forma globosa ed hanno fiori ermafroditi di colore rosa che sbocciano prima della comparsa delle foglie. Il pesco comprende tre gruppi di frutti: pesche comuni, percoche e nettarine.
Le pesche comuni sono frutti tomentosi e vengono utilizzati per il consumo diretto; le percoche sono ugualmente frutti tormentosi ma vengono utilizzati in prevalenza per usi industriali; le nettarine sono frutti glabri e vengono utilizzati per il consumo diretto. Il pesco come tutte le altre piante è soggetta a malattie e attacchi e gli agenti di malattia che andremo a trattare sono: l’Oidio del Pesco e il Cancro del Pesco o Fusicocco; mentre gli agenti di danno sono: il Tripide del Pesco e l’Afide Verde del Pesco.

Ricerca sul pesco

DOVE CRESCE IL PESCO

Oidio del Pesco. L’Oidio del Pesco è un classico “mal bianco” che colpisce tutti gli organi dell’apparato aereo. I sintomi si manifestano maggiormente sugli organi erbacei e sui frutti.
Sulle foglie si ha prima una deformazione della lamina che si estende in modo irregolare e contorto poi si formano delle aree clorotiche estese dove si sviluppa rapidamente la tipica muffa biancastra e polverulenta. Il fungo, man mano, invade tutta la foglia che necrotizza e cade in anticipo.
Sui germogli l’attacco provoca un leggero arresto dello sviluppo; gli internodi si accorciano e si deformano e questo aumenta o diminuisce in base all’intensità dell’attacco.

Coltivazione del pesco e della vite, appunti

PIANTARE PESCO DA SEME

Sui frutti l’attacco è più raro e si manifesta, specialmente nelle nettarine, con delle chiazze, inizialmente clorotiche, localizzate sull’epicarpo.
In corrispondenza delle chiazze si forma una crosta di micelio biancastro, molto compatto; in seguito questa zona necrotizza e suberifica. Se il frutto viene colpito nelle prime fasi cade anticipatamente.
L’Oidio del Pesco sverna in due modi:
- come micelio, riparato negli anfratti gemmari o negli organi legnosi;
- come conidio, fase agamica, sulle piante ospiti.
Raramente si possono formare dei cleistoteci (corpi fruttiferi sessuati) sul micelio infestante; questa forma di conservazione è di secondaria importanza. In primavera le prime infezioni vengono provocate dal micelio svernante che attacca i giovani germogli.
Le reinfezioni successive (primaverili-estive) sono dovute soprattutto dalle spore agamiche (conidi), prodotte sul micelio.

Tesina sulla coltivazione della vite

PESCO VARIETA'

Il mal bianco del Pesco, al pari degli altri Oidi, preferisce temperature medio-alte, ma non oltre i 30 °C, e umidità atmosferica abbastanza elevata; le piogge e le bagnature delle superfici vegetali sono di ostacolo allo sviluppo del fungo. Generalmente la virulenza dell’Oidio si manifesta maggiormente nelle zone collinari o pedecollinari rispetto a quelle della pianura.
La lotta contro l’Oidio del Pesco segue, fondamentalmente, due direttive specifiche legate alla zona in cui si opera ed alla sensibilità varietale; sono molto sensibili le cultivar di nettarine come Red Grand, Mayred, Early Sungrand, ecc…; ed alcune cv. Di pesche comuni come la Maycrest, Suncrest, Springtime, ecc… I criteri applicativi sono di due tipi: Curativo e Preventivo.