Il sottosviluppo nel mondo: tesina
Il sottosviluppo nel mondo: tesina sullo sviluppo, conseguenze del sottosviluppo, globalizzazione e organismi che combattono il sottosviluppo (22 pagine formato pdf)
IL SOTTOSVILUPPO NEL MONDO: TESINA
Il sottosviluppo nel mondo.
Indice: lo sviluppo, sottosviluppo: conseguenze per la popolazione, la globalizzazione, organismi che combattono il sottosviluppo, conclusione bibliografia. Introduzione. Tutti i giorni, guardando i programmi televisivi, ricevo numerosissimi messaggi pubblicitariche invitano i consumatori ad acquistare oggetti e prodotti sempre più costosi e lussuosi che dovrebbero rendere le persone più belle, felici, eleganti, sempre più giovani e, soprattutto magre, nonostante tutte le calorie incamerate mangiando tutte le prelibatezze esaltate dalla pubblicità. Se non che, nei telegiornali spesso vengono mostrate immagini di bambini del terzo mondo malati e denutriti, scene di popolazioni affamate che abitano in tendopoli, favelas e bidonville formate da catapecchie dalle quali i poveri abitanti possono ammirare da lontano le cime dei lussuosi grattacieli che sorgono al centro delle megalopoli.
Tesina sul sottosviluppo
SVILUPPO E SOTTOSVILUPPO: TESINA TERZA MEDIA
I giornalisti ci riferiscono che mezzo miliardo di persone soffrono la fame, un miliardo non hanno acqua potabile, due miliardi sono poverissime Però negli ultimi cinquant’anni la popolazione mondiale è raddoppiata e la ricchezza prodotta nel mondo è triplicata. Ciò vuol dire che le risorse a
disposizione non sarebbero insufficienti; perché, allora, sulla Terra ci sono tante persone che vivono in condizioni di sottosviluppo e miseria?
È a questa domanda che io ho cercato le risposte con questo lavoro.
LO SVILUPPO. CENNI STORICI SULL’IDEA DI SVILUPPO E SUA DEFINIZIONE.
Nell’antichità classica si parlava, anziché di sviluppo, di progresso, inteso come progresso spirituale, mentre le condizioni materiali della società costituivano una diretta conseguenza della saggezza e dell’elevazione spirituale di un popolo. Già in epoca rinascimentale, si matura la convinzione che la crescita (intesa come progresso materiale) determini l’elevazione dell’uomo tanto il senso economico quanto spirituale.
Sviluppo e sottosviluppo: tesina terza media
SVILUPPO, SOTTOSVILUPPO E GLOBALIZZAZIONE
Lo sviluppo diviene così, l’obiettivo primario dell’uomo per vincere la sua secolare battaglia sulle forze della natura. Verso la seconda metà del XVII sec. le grandi monarchie europee intrapresero una politica d’espansione e di sviluppo economico chiamato “mercantilismo”, costituito da un insieme di norme
pratiche di politica economica affermatesi ad opera soprattutto di scrittori francesi e che si diffusero in seguito in tutti i grandi Stati del continente europeo. . Il mercantilismo sostiene in primo luogo una politica commerciale intesa a creare una bilancia degli scambi favorevole (ossia con un valore delle esportazioni superiore a quello delle importazioni) attraverso forme di protezione del mercato (ad esempio dazi sulle merci importate) e della produzione nazionali e l’accumulazione di metalli preziosi, fonte d’autonomia anche politica dello Stato, che in questo modo non dipende da autorità esterne o terze. Con la nascita degli stati nazionali, allo sviluppo fu dato il significato di strumento per l’affermazione della potenza militare di uno Stato e, quindi, della sua espansione territoriale. Di qui la notevole spinta a cui si assistette, in questa fase storica, verso la colonizzazione, intesa come controllo esercitato da una potenza su nazioni militarmente o economicamente più deboli, dei territori oltre oceano.
Sottosviluppo: riassunto di geografia
SVILUPPO E SOTTOSVILUPPO NEL MONDO
Diversamente dal passato, la scienza è intesa, in quest’epoca, qual mezzo per favorire lo sviluppo, vale a dire come “motore” della crescita. Il secondo fattore decisivo fu la nuova etica protestante, e in particolare quella propugnata da Giovanni Calvino, improntata ad un’intima assonanza tra fede, produzione, accumulazione e ricchezza. Con l’etica calvinista, la crescita economica è considerata il “seguo” del volere divino. Un terzo fattore fu poi rappresentato nel XVIII secolo dall’affermazione della cultura illuminista. Esaltando il ruolo, le capacità, le possibilità dell’uomo, essa contribuì a consolidare quella visione antropocentrica che costituiva il necessario supporto filosofico della concezione dello sviluppo inteso come modernizzazione, vale a dire come evoluzione delle attività umane.