Tesina sulla storia dei vinti e dei vincitori

Percorso multidisciplinare per la maturità sul metodo storico con particolare riferimento alle questioni de "Il caso nella storia" e "Storia dei vinti e storia dei vincitori" (16 pagine formato doc)

Appunto di kinggeorge

TESINA SULLA STORIA DEI VINTI E DEI VINCITORI

Tesina per il colloquio orale.


Il metodo storico
Con particolare riferimento alle questioni de Il caso nella storia e Storia dei vinti e storia dei vincitori.
Indice
Il metodo storico
Il caso nella storia
Storia dei vinti e storia dei vincitori
Bibliografia.
Il metodo storico. Lezione prima: Lo storico e i fatti storici.
Che cos’è la storia?
•    Storia definitiva possibile (Acton; First Cambridge Modern History; 1896).
•    Gli storici si aspettano che le loro ricerche siano di volta in volta superate (sir G. Clark; Second Cambridge Modern History; 1907).
La frattura esistente tra Acton e Clark riflette il mutamento della visione complessiva della società verificatosi nel periodo che intercorre tra le due affermazioni.
Acton proclama la fede positiva ella tarda età vittoriana, mentre Clark riflette lo sconcerto ed il confuso scetticismo della generazione successiva.

Tesina sul Colonialismo

VINCITORI E VINTI: TESINA

L’Ottocento è stato l’età d’oro dei fatti: nel 1830 Ranke, nella sua giusta polemica con la storiografia moraleggiante, osservò che il compito dello storico era “semplicemente quello di mostrare come le cose erano andate”. I positivisti, desiderosi di portare acqua al mulino della storia come scienza, contribuirono col loro influsso a questo culto dei fatti. In Inghilterra questa visione della storia si inseriva perfettamente nella tradizione empirista. La gnoseologia empirista presuppone un’assoluta separazione tra soggetto ed oggetto. I fatti sono indipendenti dalla coscienza (fatto = dato dell’esperienza distinto dalle conclusioni che se ne possono trarre.)

Tesina sulla seconda guerra mondiale

TESINA MATURITA' SULLA SCONFITTA

Cosa sono i fatti storici?
•    Non tutti i fatti del passato sono fatti storici o sono trattati come tali dallo storico.
•    Per il senso comune: i fatti fondamentali, identici per tutti gli storici, che formano, per così dire, la spina dorsale della storia.
•    La scelta di questi fatti fondamentali dipende non già da una qualità intrinseca dei fatti stessi, ma da una decisione a priori dello storico.
•    Il modo di influire sull’opinione pubblica consiste nel disporre opportunamente i fatti.
•    I fatti non parlano da soli. “Un fatto è come un sacco: non sta in piedi se non gli si mette dentro qualcosa” (Pirandello)
•    Il processo che tramuta un fatto semplice del passato in un fatto storico sta nell’accettazione o meno da parte i altri storici della validità e dell’importanza di una tesi o di una interpretazione.
•    Per la storia dell’antica Grecia o del Medio Evo, ad esempio, si da’ l’illusione che tutti i fatti storici siano a nostra disposizione. In verità, l’immagine di cui disponiamo è stata preselezionata da individui che giudicavano degni di memoria soltanto quei fatti che confermavano la particolare concezione a cui, più o meno consapevolmente, aderivano. La storia che leggiamo, per quanto basata su fatti, non è, a parlar propriamente, composta di giudizi di fatto, bensì da una serie di giudizi tradizionalmente accettati.

Guerra fredda: tesina di storia

I VINTI: TESINA

Lo storico dell’età moderna ha il duplice compito di scoprire i pochi fatti storici veramente importanti e di trasformarli in fatti storici (l’opposto dell’eresia ottocentesca secondo cui la storia consisterebbe nell’elencare il maggior numero di fatti oggettivi e inconfutabili). Ma gli stessi documenti a cui lo storico fa riferimento sono ciò che l’autore pensava. Prima di potersi servire dei fatti, lo storico deve rielaborarli: l’uso che egli ne fa è l’elaborazione di una elaborazione.
La filosofia della storia:
•    Nell’Ottocento vi era sostanziale indifferenza su questa tematica: la concezione della storia propria del liberalismo ottocentesco mostra strette affinità con la dottrina economica del laissez-faire, prodotto anch’essa di un sereno e fiducioso atteggiamento verso il mondo.