Tesina sulla disabilità
Percorso per la maturità sulle disabilità nel corso della storia: come venivano viste e gestite dall'antica Grecia alla Seconda guerra mondiale (8 pagine formato doc)
TESINA SULLA DISABILITA'
“Questo sguardo è inconsapevole, è quasi impercettibile anche per chi lo rivolge, mentre un disabile se ne accorge sempre.”
[Matteo Schianchi]
La mia analisi storica parte proprio da questa affermazione; la disabilità viene di fatto aggravata e di conseguenza diviene causa principale di esclusione, grazie allo sguardo che si pone su di essa.
Non esistono società storiche in cui siano mancate la strutturale e generale esclusione, l’emarginazione e la povertà che si accompagnano spesso nella vita di gran parte delle persone disabili. A causa dell’handicap, delle reazioni che provoca, dell’immaginario e delle credenze che suscita la loro condizione, per lunghi secoli, queste persone hanno vissuto ai margini della società. Sono state costrette a forme estreme di esclusione, quando sono state fisicamente eliminate o uccise e più spesso a forme di esclusione provocate dall’abbandono. Gli infermi hanno costituito un vero e proprio mondo a parte, una fascia della popolazione a sé e non solo una schiera di poveri e di socialmente emarginati.
Ciò non significa che le persone con disabilità siano sempre state considerate e trattate nello stesso modo: le pratiche, le credenze, le culture dotte e popolari sul loro conto si modificano profondamente ma spesso si rincorrono. Un sottile filo rosso, che parte dall’antichità e arriva ai campi di sterminio tedeschi, si dipana sulla soppressione di bambini e di soggetti disabili e incontra le secolari pratiche dell’infanticidio, difficilmente ricostruibili attraverso la sola documentazione storica.
Tesina maturità sulla disabilità
INTRODUZIONE TESINA MATURITA' SULLA DISABILITA'
MONDO GRECO ROMANO:
la disabilità viene vista come deformità e deviazione rispetto all’integrità della figura umana.
Testimonianze più dirette come la legge delle dodici tavole (450 a c): CITO NECATVS TAMQUAM EX XII TABVLIS INSIGNIS AD DEFORMITATEM PVER (necessità dell’immediata soppressione del bambino che mostra segni di deformità) e l’affermazione di Seneca nel DE IRA :” soffochiamo i feti mostruosi, ed anche i nostri figli, se sono venuti alla luce minorati e anormali, li anneghiamo, ma non è ira, è ragionevolezza separare gli esseri inutili dai sani” dimostrano la ricorrenza all’infanticidio di coloro che presentavano forme di invalidità.
Non per forza venivano uccisi alla nascita; infatti si poteva ricorrere all’ ESPOSIZIONE: una volta portati al di fuori della città per nasconderli “ come si conviene in un luogo segreto ed occulto”, (Platone V libro della Repubblica) venivano abbandonati al loro destino.
La comparsa della disabilità aveva subito una dimensione pubblica: metteva infatti in discussione e coinvolgeva l’intera collettività (in quanto i disabili non potevano contribuire attivamente alla vita collettiva e la loro deforme conformazione biologica rimandava a un disordine sociale)
Essi venivano Interpretati come rivelazione e castigo di una colpa sconosciuta:
- erano funesti
- segno del maleficio
- erano la maledizione della sterilità, ovvero della progressiva estinzione della collettività
- forieri di altre ignote sventure.
- ESPRESSIONE DELLA COLLERA DELLE DIVINITA’
Tesina sulla disabilità e la danza di Simona Atzori
SINDROME DI DOWN: TESINA MATURITA'
Non erano colpiti i cechi e i sordi : queste erano disabilità celebrate per la loro capacità di fornire sensibilità e poteri non comuni.
Coloro che presentavano una deformità mentale risiedevano nella categoria dei “pazzi”, i quali ispiravano timore e rispetto perché la follia era considerata un intervento soprannaturale ( vengono NASCOSTI ED EMARGINATI : non sono gestibili)
Infine le disabilità acquisite nel corso della vita a causa di ferite da guerra, incidenti e malattie erano oggetto di cure e trattamenti sanitari e anche di assistenza pubblica.