Tesina maturità sulla fiaba

Percorso multidisciplinare svolto sulla fiaba che collega le seguenti materie con una fiaba: francese (Pollicino), tedesco (Hänsel e Gretel), italiano (Pinocchio) e inglese (Peter Pan). Tesina maturità sulla fiaba (8 pagine formato doc)

Appunto di yleniaparisi

TESINA MATURITA' FIABA

C’era una volta… La mia tesina è sulla fiaba e si fonda su un mio pensiero.

Perché l’ho intitolata c’era una volta? Innanzitutto perché segna l’inizio delle fiabe, e poi perché il mio pensiero si basa su “ c’era una volta un bambino..”, come me, ma anche come voi, come tutti. Un bambino che credeva nelle fiabe, che gli hanno insegnato a vivere, ad immaginare e ad affrontare le sue paure e gli ostacoli con coraggio, a credere in sé stesso. Col crescere, però, questo bambino ha accantonato le fiabe, perché l’uso comune del crescere ci chiede questo, e accantonandole ha così dimenticato tutto quello che da esse aveva imparato.
Diventando adulto è divenuto troppo razionale, incapace di immaginare, di andare oltre alle apparenze, si scoraggia alla prima difficoltà che incontra e cambia strada non credendo più nelle sue capacità. Considera le fiabe come un mondo a parte, falso, fittizio, bugiardo; molto spesso, infatti, gli capita di dire “ non mi raccontare delle favole” oppure “ questo accade solo nelle fiabe, la realtà è un’altra” e respinge così anche i begli ideali degli altri, ritenendoli degli illusi, persone che ancora non hanno capito com’è la vita vera, essendo ancora rinchiuse nel loro mondo di favole.

Tesina su Walt Disney

 

TESINA SULLA FAVOLA LICEO PEDAGOGICO

Questo lo fa, però, perché ormai in lui si è spenta la fiamma dell’immaginazione, è debole, è stata sostituita da quella della ragione; sostituita non affiancata. È diventato un adulto che non si rende conto, però, che la sua vita stessa è una fiaba, contiene anch’essa personaggi che lui identifica come orchi o streghe, altri come fate, ha anche lui la sua principessa, i suoi oggetti magici che comunemente chiama “porta fortuna”.
Eh si, è proprio una fiaba che comincia con “ C’era una volta un bambino…”
Ho scelto quattro fiabe che hanno caratterizzato la mia infanzia: Pollicino di Perrault per francese, Hansel e Gretel dei fratelli Grimm per tedesco, Pinocchio di Collodi per italiano e Peter Pan di Barrie per inglese e di ciascuna di queste ho dato la mia personale interpretazione, volendo dimostrare come tali storie possano insegnare cose vere e importanti anche a questo adulto.

Tesina sulle fiabe

 

TESINA SU WALT DISNEY LICEO SCIENTIFICO

Pollicino – le petit Poucet
Pollicino è il più piccolo della famiglia, ma anche il più astuto e coraggioso. Non si lascia mai sopraffare dalle situazioni avverse ma le controlla sempre con grande coraggio e ingegno. Crede in quello che fa fino alla fine senza mai gettare la spugna, anche nelle situazioni più terribili, come per esempio quando lui e i suoi fratelli sono stati abbandonati nella foresta o rischiavano di essere mangiati dall’orco.
Pollicino ci può quindi insegnare a credere in noi stessi, nei nostri talenti e capacità, cosa che, oggi, i giovani e gli adulti sembrano non saper più fare. Ci aiuta a mettere in quello che facciamo intelligenza, passione e coraggio perché questo è l’unico modo, come ha fatto Pollicino, di tornare a casa con un tesoro, che non è altro che un obiettivo raggiunto.
Le petit Poucet est le plus petit de la famille, mais aussi le plus astucieux et courageux. Il ne se laisse jamais décourager par les situations adverses et il arrive toujours à les surmonter avec courage et intelligence. Il croit en ce qu’il fait jusqu’à la fin sans jamais baisser les bras, même dans les situations les plus terribles, comme par exemple quand ses frères et lui ont été abandonnés dans la forêt ou quand ils ont risqué d’être mangés par l’Ogre.
Le petit Poucet nous apprend à croire en nous-mêmes, en nos talents et capacités, ce que, aujourd’hui, les jeunes et les adultes ont du mal, me semble-t-il à faire. Nous devons, dans ce que nous faisons, y mettre intelligence, passion et courage parce que c’est la seule manière, comme l’a fait le petit Poucet, de rentrer à la maison avec un trésor qui n’est autre que l’ objectif atteint