Tesina maturità sulle malattie: le psicopatologie

Percorso multidisciplinare per il liceo scientifico sulle malattie, in particolare sulle psicopatologie. Titolo tesina maturità: Malattie reali o alternative alla vita? Considerazioni scientifiche e soluzioni artistico-letterarie nel primo Novecento (17 pagine formato doc)

Appunto di algilella

TESINA MATURITA' SULLE MALATTIE

Percorso multidisciplinare sulle psicopatologie: Malattie reali o alternative alla vita? Considerazioni scientifiche e soluzioni artistico-letterarie nel primo Novecento.
Originariamente con il termine ''psicopatologia'' si intendeva quella branca della psichiatria che studia i disturbi e le anomalie mentali e la loro classificazione.
Nell’uso corrente, il termine ha perso questo significato e viene usato in modo generico per indicare le varie forme in cui si manifestano le malattie psichiche.
Le psicopatologie si suddividono in due gruppi:
•    Psicopatologie interpretative: lo studio della malattia avviene mediante interpretazioni basate su costrutti teorici;
•    Psicopatologie descrittive: lo studio della malattia avviene mediante la descrizione e la categorizzazione delle esperienze anormali così come esse sono riferite dal paziente e osservate dal suo comportamento.


 I disturbi delle funzioni psichiche (cognitive e inconsce) oggetto della materia riguardano i seguenti aspetti:
•    Coscienza
•    Attenzione
•    Percezione
•    Memoria
•    Pensiero
•    Affettività
•    Istinti
•    Volontà.

Tesina maturità sulla malattia


TESINA MATURITA': MALATTIA E MEDICINA

Nel 1901 Sigmund Freud, medico moravo specializzato in neurofisiologia e neuropsicologia, pubblicò la prima edizione dell'opera Psicopatologia della vita quotidiana (Zur Psychopathologie des Alltagslebens).


In questo libro viene presentata una grande varietà di esempi pratici riportati sia da Freud stesso che da altri suoi colleghi durante la loro attività medica.
L'opera analizza e descrive gli atti mancati, fenomeni psichici consistenti in un errore di azione (si vorrebbe compiere una certa azione ma se ne fa un'altra), e le cosiddette azioni sintomatiche e casuali, che si diversificano dagli atti mancati per l'assenza di un pretesto basato su un'intenzione cosciente, comparandoli con i sintomi e le manifestazioni tipiche dei soggetti affetti da nevrosi (rimozione della tendenza ad una perversione). Inoltre, vengono analizzate disfunzioni mnestiche come la dimenticanza di nomi, frasi, parole straniere, e la formazione di "falsi ricordi"; i lapsus (errore non intenzionale che viene compiuto quando ad un movimento o ad un'azione mentale non corrisponde la rispettiva adeguata concretizzazione motoria o mentale); le sbadataggini e gli errori. Tutti questi esempi rappresentano accadimenti quotidiani in cui una persona incorre spesso in modo involontario.

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TESINA MATURITA': MALATTIA MENTALE

Freud osservò che essi nascono dalle stesse "forze psichiche" che sono alla base dello sviluppo delle nevrosi: pensieri o propositi rimossi nel subconscio cercano di imporsi contro la coscienza, riuscendo a esprimersi attraverso la "perturbazione" che provoca la dimenticanza in questione. Accorgersi e riconoscere l'errore commesso sarà tanto più facile quanto più sarà ammissibile il contenuto rimosso per la coscienza. Nel caso di una lunga negazione, invece, si dovrà ricorrere al procedimento psicoanalitico.
I processi mentali sono quindi gli stessi sia che si tratti di persone sane che di soggetti nevrotici; la differenza sta nel fatto che nei nevrotici questi sintomi pregiudicano la loro vita sociale e professionale, mentre nei soggetti sani hanno solo una influenza nelle prestazioni psichiche meno importanti.  Per pervenire a tali soluzioni, Freud riporta un esempio che lo vede protagonista. Egli, durante un viaggio in treno verso la Bosnia-Herzegovina, conversò con un estraneo e si trovarono a parlare degli affreschi presenti nel Duomo di Orvieto.
Freud si sforzava di ricordare il nome dell'artista, ma al posto del nome esatto, Signorelli, gli erano venuti in mente i nomi di altri due pittori, Botticelli e Boltraffio, rendendosi però immediatamente conto che non erano quelli giusti. Non appena però il nome corretto gli fu comunicato, lo riconobbe senza esitazione.

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