Le colonne sonore: tesina maturità
Le colonne sonore nel cinema, nella pubblicità, negli spettacoli e il rapporto con i mass media. Tesina di maturità sulle colonne sonore (10 pagine formato doc)
LE COLONNE SONORE: TESINA
La musica nel film.
Il film è un opera d’arte nella quale confluiscono tutti i fondamentali linguaggi: l’immagine in movimento, la parola, la musica.Agli inizi però il cinema era muto.
Gli spettatori leggevano le parole dei dialoghi scritte sullo schermo, tra un’inquadratura e l’altra, ma nella sala non regnava il silenzio: prima di tutto erano gli spettatori stessi a commentare a voce alta quello che compariva sullo schermo, pronunciando le battute degli attori, aggiungendo grida e risate.
Il successo di un film si misurava proprio da questa partecipazione popolare.
Poi c’era la musica.
Le sale cinematografiche erano attrezzate con un pianoforte; le più ricche si permettevano addirittura un’orchestrina.
La musica commentava attentamente la scena; c’era tutto un repertorio di musiche per ciascuna situazione: le musiche per la paura, per le scene d’amore, per gli inseguimenti, per le comiche, e così via.
Con l’avvento del disco, anche il pianista e l’orchestrina a poco a poco sparirono: il disco costava molto meno.
La musica: tesina maturità
IL RUOLO DELLA COLONNA SONORA
NASCE LA COLONNA SONORA
Alla fine degli anni Venti del Novecento fu messa a punto una tecnica di registrazione del suono, sincronizzata con l’immagine.
Ora si poteva sentire dagli altoparlanti la viva voce dei personaggi, si potevano sentire i rumori dell’ambiente, e naturalmente continuava a sentirsi la musica.
Parlato, effetti sonori, musica: sono i tre ingredienti sonori che da allora accompagnano lo snodarsi delle scene.
Tutti insieme formano la cosiddetta colonna sonora del film.
I dialoghi traducono i pensieri dei personaggi, gli affetti sonori sottolineano la sensazione di realtà.
La musica ha la funzione di contorno, di decorazione, se ben usata rivela la possibilità di dare un senso a quello che compare sullo schermo.
Arte e musica: tesina maturità
L'IMPORTANZA DELLA MUSICA NEL CINEMA
CARTONI ANIMATI
I cartoni animati sono disegni che si muovono, realizzati facendo corrispondere a ogni disegno un fotogramma, cioè un singolo negativo della pellicola. L’effetto di movimento è dato dal rapido susseguirsi delle immagini, e sullo stesso principio si basano i film con pupazzi tridimensionali.
Se la colonna di un film è più o meno necessaria a completare quanto avviene sullo schermo, e può anche non esserci, la musica dei cartoni animati e importantissima ed è sempre parte integrante delle scene.
Per sua stessa natura,quindi, la musica dei cartoni si è sviluppata in modo particolare: in essa è necessaria una perfetta sincronia tra movimenti dei personaggi e suoni, e largo uso trovano dunque i suoni onomatopeici, realizzati con la percussioni e con tecniche speciali utilizzate dai “rumoristi”.
Walt Disney. La prima fusione di musica e disegni si deve all’americano Walt Disney, che nel1929 iniziò con la DANZA MACABRA la fortunata serie delle Silly Symphoneis (“sinfonie buffe”). Tale opera precedette di una decina d’anni il grande capolavoro del 1940: Fantasia. In questo film a cartoni animati, la musica, anziché adeguarsi ai disegni, ne suggerisce forme e colori. I brani musicali inseriti in Fantasia, diretti da Leopold Stokowski, sono tutti famosissimi. Per la lavorazione del film furono necessari ben 126 chilometri di pellicola, dei quali poi soltanto 4 vennero utilizzati.
I film Disney dell’ultima generazione sono però cartoni animati i cui disegni non vengono più eseguiti a mano dai disegnatori (migliaia di disegni per ogni singola scena), bensì elaborati al computer.
Tesina di maturità sulla musica
FUNZIONI DELLA COLONNA SONORA
LA MUSICA E LA PUBBLICITA
Le funzioni della musica all’interno di uno spot sono queste:
- attirare l’attenzione uditiva del telespettatore;
- far si che memorizzi la frase musicale del jingle e quindi il nome del prodotto;
- rafforzare il significato delle immagini;
- suscitare emozioni e sensazioni che portino all’identificazione tra il prodotto e lo stato fisico e psicologico che il prodotto stesso rende desiderabile: amore, amicizia, bellezza, benessere, potere.