Il sottile confine tra normalità e follia, tesina

Elaborato che approfondisce la percezione della malattia mentale all'interno della società contemporanea. Tesina di maturità sul sottile confine tra normalità e follia (6 pagine formato doc)

Appunto di frencyb

IL SOTTILE CONFINE TRA NORMALITA' E FOLLIA, TESINA

La follia.

Il sottile confine tra normalità e follia.
In ogni società, normale è chi segue le regole sociali, chi adotta un atteggiamento conformista nei confronti dei codici di comportamento che il sistema sociale offre e impone, dunque si conforma alle regole dominanti. Ogni individuo si costruisce un ruolo e un’immagine di se che non devono uscire da certi limiti, e devono essere funzionali ai valori sociali dominanti. Siamo continuamente esortati ad essere normali, in quanto la normalità, secondo il modello proposto da questo contesto sociale,  è un modello a cui è giusto conformarsi.
Facendo riferimento al concetto di disturbo mentale, o di follia, normale è chi è esente da disturbi, chi non si considera e non viene considerato come affetto da problemi e disturbi di competenza della psichiatria.

Saggio breve sul concetto di confine

FOLLIA E NORMALITA'

Il termine “follia” è per lo più un termine generico, che non ha un significato preciso, né scientifico.

La follia è invece il modo di manifestarsi che appare più irrazionale e imprevedibile ed è ciò che va sotto il nome di “disturbo mentale”. Possiamo affermare che la pazzia è intesa in modo complementare rispetto alla normalità, essendo tutto ciò che è sbagliato, irragionevole, imprevedibile, fuori schema. Il “non essere matto” significa essere ragionevole, ovvero non fare in ogni momento ciò che si vorrebbe, non dire tutto ciò che si ha in mente. La follia è l’opposizione al conformismo alle idee dominanti. Il termine “folle” è un giudizio di devianza, più che una caratteristica intrinseca alla persona, che viene espresso sul suo comportamento. E’ il nome che si da a certe violazioni del vivere sociale ed ha a che fare con l’ideologia positivista della modernità che fa prevalere la razionalità come strumento principe di conoscenza e valore di misura esso stesso.

CONCETTO DI NORMALITA' IN FILOSOFIA

I disturbi mentali sono considerati una forma di devianza. Il concetto di devianza esiste sempre in riferimento ad una norma, ed è quindi la violazione di norme ritenute giuste, morali, in opposizione dunque al codice etico e alle convinzioni dominanti quindi il non rispetto di una norma, che comporta però anche un giudizio morale, da cui consegue indesiderabilità sociale. L’ambiente sociale, che esprime delle norme che il deviante viola, esprime sanzioni formali o informali, di tipo punitivo. Queste dovrebbero riportare il deviante all’interno di un comportamento appropriato o emarginarlo dagli individui normali.
Ciò che è considerato deviante varia nel tempo, nelle culture, nella categoria sociale. Come le norme sono convenzionali, anche un comportamento è deviante sulla base della volontà e del potere della classe dominante, che tende ad imporre all’intera società i modelli di comportamento che sono accettabili e quelli che sono invece interdetti.

DEFINIZIONE DI NORMALITA'

È rilevante porre l’accento sulla relatività sociale del concetto di follia: molte società, infatti, approvano comportamenti che noi invece definiamo anormali, e hanno un atteggiamento di tolleranza nei confronti delle persone svantaggiate improduttive, a differenza delle società industrializzate, in cui chi non produce perde contrattualità sociale (e quindi valore e potere nei rapporti con gli altri). Basti pensare agli sciamani che credono fermamente di poter curare i malati con rituali e formule magiche, o ai visionari.