Disturbo Narcisistico di Personalità
Breve tesina sul disturbo narcisistico secondo la concezione psicodinamica e di Westen in particolare (6 pagine formato pdf)
INTRODUZIONE
Quello di narcisismo costituisce uno dei concetti psicoanalitici insieme più fecondi e più difficili da definire. La sua complessità è evidente già in quello che può essere considerato il suo atto di nascita, il saggio Introduzione al narcisismo (1914). In esso Freud ne dimostra la necessità per spiegare una serie di fenomeni diversi.
IL CONCETTO NELLA LETTERATURA PSICODINAMICA
Nella letteratura psicoanalitica sono comparse molte divergenti ipotesi sul narcisismo a partire dal saggio freudiano. Negli ultimi trent‟anni, le principali controversie rispetto alla comprensione psicodinamica del disturbo sono state incentrate attorno ai modelli di Kohut (1969, 1971) e di Kernberg (1974, 1975). Il primo considera il narcisismo come il risultato di un arresto evolutivo a uno stadio in cui l‟individuo ha bisogno di specifiche risposte dalle persone significative per avere un Sé coeso.
In presenza di fallimenti empatici dei genitori, questi individui tendono alla frammentazione del Sé. Inoltre, Kohut pone l‟accento sull‟interiorizzazione di funzioni mancanti, ritiene che il Sé non sia difensivo e sia un normale Sé arcaico evolutivamente bloccato, quindi concettualizza l‟aggressività come secondaria ad una ferita narcisistica. Kernberg, invece, ha una visione di tipo strutturale e ipotizza la presenza di una forte pulsione aggressiva congenita: pensa cioè che il narcisista sia molto affine al paziente borderline. Quest‟autore sottolinea infatti l‟invidia e l‟aggressività primarie, definendo il Sé come una struttura altamente patologica costituita dalla fusione del Sé ideale e del Sé reale. Secondo Kernberg, il Sé Grandioso è difensivo nei confronti dell‟investimento sugli altri e l‟idealizzazione del narcisista è una difesa contro rabbia, invidia, disprezzo e svalutazione.
E‟ probabile che le ipotesi di Kohut e Kernberg siano così divergenti perché i due autori prendono in considerazione tipi diversi di pazienti narcisisti; in particolare Kohut basa la sua teoria su persone con funzionamento relativamente buono (pazienti ambulatoriali), la cui stima di Sé è vulnerabile alle offese.
Quello di narcisismo costituisce uno dei concetti psicoanalitici insieme più fecondi e più difficili da definire. La sua complessità è evidente già in quello che può essere considerato il suo atto di nascita, il saggio Introduzione al narcisismo (1914). In esso Freud ne dimostra la necessità per spiegare una serie di fenomeni diversi.
IL CONCETTO NELLA LETTERATURA PSICODINAMICA
Nella letteratura psicoanalitica sono comparse molte divergenti ipotesi sul narcisismo a partire dal saggio freudiano. Negli ultimi trent‟anni, le principali controversie rispetto alla comprensione psicodinamica del disturbo sono state incentrate attorno ai modelli di Kohut (1969, 1971) e di Kernberg (1974, 1975). Il primo considera il narcisismo come il risultato di un arresto evolutivo a uno stadio in cui l‟individuo ha bisogno di specifiche risposte dalle persone significative per avere un Sé coeso.
In presenza di fallimenti empatici dei genitori, questi individui tendono alla frammentazione del Sé. Inoltre, Kohut pone l‟accento sull‟interiorizzazione di funzioni mancanti, ritiene che il Sé non sia difensivo e sia un normale Sé arcaico evolutivamente bloccato, quindi concettualizza l‟aggressività come secondaria ad una ferita narcisistica. Kernberg, invece, ha una visione di tipo strutturale e ipotizza la presenza di una forte pulsione aggressiva congenita: pensa cioè che il narcisista sia molto affine al paziente borderline. Quest‟autore sottolinea infatti l‟invidia e l‟aggressività primarie, definendo il Sé come una struttura altamente patologica costituita dalla fusione del Sé ideale e del Sé reale. Secondo Kernberg, il Sé Grandioso è difensivo nei confronti dell‟investimento sugli altri e l‟idealizzazione del narcisista è una difesa contro rabbia, invidia, disprezzo e svalutazione.
E‟ probabile che le ipotesi di Kohut e Kernberg siano così divergenti perché i due autori prendono in considerazione tipi diversi di pazienti narcisisti; in particolare Kohut basa la sua teoria su persone con funzionamento relativamente buono (pazienti ambulatoriali), la cui stima di Sé è vulnerabile alle offese.